Un pugno allo stomaco avrebbe fatto meno male. E almeno avrebbe sollevato qualche reazione. Invece niente, ex opposizioni a parte (Forza Italia, Fratelli d'Italia e soprattutto...
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E mentre Luigi Brugnaro, in terza fila, se ne sta in silenzio sino alla fine dell'incontro-fiume (probabilmente meditando sull'ipotesi di candidarsi sindaco in una situazione simile), qualche applauso lo strappano i rappresentanti del Movimento 5Stelle, decisamente pragmatici: Elena La Rocca quando chiede "che senso ha tenere quattro società per il trasporto locale quando una volta c'era solo Actv?", e il candidato sindaco Davide Scano che rincara la dose sull'azienda di trasporti: «Hanno quattro cantieri ma affidano i lavori sui mezzi all'esterno. In Pmv ci sono 10 dipendenti di cui tre dirigenti, mentre gli stessi commissari potevano fare a meno di confermare i direttori che erano scaduti con la caduta di Orsoni, recuperando un milione di euro». E la proposta avanzata al Governo per sanare i conti? «Non si possono bloccare i soldi per tre anni - commenta Scano -, come non possiamo pensare di lasciare le strade di Mestre con le buche».
Dubbioso (ma per altri motivi) anche Enrico Zanetti, di Scelta Civica e sottosegretario al Ministero dell'Economia: «L'analisi dei commissari è perfetta, ma la soluzione proposta non è semplice. Ci sono altre città che si trovano nelle stesse difficoltà di Venezia, e pensare ad un provvedimento ad hoc di questo tipo è estremamente complicato. Lo dico con la stessa convinzione con cui ho sostenuto il "Salva Venezia"». (f.fen.)
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Il Gazzettino