Esuberi, Benazzi frena «Ne bastano sette»

Esuberi, Benazzi frena «Ne bastano sette»
TREVISO (m. f.) Braccio di ferro sul Cup. Ieri i vertici dell'Usl...

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TREVISO (m. f.) Braccio di ferro sul Cup. Ieri i vertici dell'Usl hanno incontrato Anthesys Servizi, la cooperativa che da aprile gestirà il centro unico per le prenotazioni di visite ed esami. Il direttore generale Francesco Benazzi, furioso per l'allarme sui possibili 62 esuberi lanciato dalla Cgil, ha messo sul tavolo un imperativo categorico e una richiesta. Il primo è l'assunzione da parte di Anthesys di almeno 147 lavoratori sui 179 oggi impiegati al Cup. La seconda riguarda la possibilità che il call center non venga trasferito a Vicenza. Una mossa che consentirebbe di evitare 25 licenziamenti. Benazzi punta a far confermare 172 persone. Riducendo a 7 quelle a cui trovare una ricollocazione. Ma a quanto pare i piani della coop sociale sono diversi. Luca Scalabrin, responsabile del personale di Anthesys, è stato chiaro: in base a quanto previsto dall'appalto i 62 esuberi ipotizzati dalla Cgil sono addirittura sottostimati. E la cooperativa ieri è rimasta ferma sulle proprie posizioni. Anche per quanto riguarda il trasferimento del call center, per cui è previsto un compenso a chiamata. «Noi abbiamo fatto la nostra proposta - è il punto fatto dal direttore alla fine dell'incontro - loro ci penseranno e ci presenteranno una controproposta». Che è attesa per martedì. Non si dovesse trovare un accordo, si aprirebbe il tavolo in Prefettura. Benazzi e la direttrice amministrativa Annamaria Tomasella sono sicuri del fatto proprio. «Nella nuova gestione del Cup sono previste 227.682 ore di servizio annuali fa i conti Benazzi divise per le 1.548 ore coperte da un lavoratore all'anno, fanno 147 tempi pieni. Dove sono i 62 esuberi di cui parla la Cgil? Ora basta. Ricordo che il saggio si arrabbia tardi ma una volta per tutte». Per l'Usl, quindi, ci sono 147 lavoratori da assumere. Stop. «Devono esserci per garantire il servizio. Mentre sul call center si può discutere conclude Benazzi . Sciolti questi nodi, restano fuori poche persone che potranno essere ricollocate come amministrativi nelle medicine di gruppo integrate o nelle nuove segreterie dei dipartimenti. Faremo di tutto per tutelare i lavoratori e per garantire gli utenti».

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Il Gazzettino