Elio e le Storie Altro addio a Padova

Elio e le Storie Altro addio a Padova
Ci siamo già sciolti un anno fa in un concerto di Londra anche se nessuno aveva creduto al nostro annuncio. Così Elio, storico leader della band rock demenziale Elio e le Storie...

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Ci siamo già sciolti un anno fa in un concerto di Londra anche se nessuno aveva creduto al nostro annuncio. Così Elio, storico leader della band rock demenziale Elio e le Storie Tese ha dichiarato seriamente ieri alla stampa al Gran Teatro Geox insieme al fido bassista Faso. «Siamo un gruppo irripetibile arrivato al top e non vogliamo andare avanti 30 anni a suonare sempre le stesse cose come fanno altri - continua il frontman milanese siccome tantissimi fan non hanno potuto venire al nostro ultimo grande concerto lo scorso 19 dicembre al Mediolanum Forum abbiamo deciso di effettuare il Tour d'Addio che si concluderà il 30 giugno. La scaletta degli show di tre ore viene decisa dal pubblico che comunica con noi grazie ai social network. La band di Cara ti amo, La canzone mononota e La terra dei cachi sarà il 21 aprile alla Kioene Arena di Padova e il 25 maggio alla Zoppas Arena di Conegliano (biglietti disponibili; www.zedlive.com). «Qui in Veneto abbiamo avuto sempre uno zoccolo duro fin dalle prime esibizioni. Dopo trent'anni di carriera vediamo arrivare i figli e i nipoti dei nostri primi sostenitori del 1988». Soddisfatti della partecipazione al Festival di quest'anno? «Abbiamo dimostrato di essere credibili anche lì: volevamo arrivare ultimi con Arrivedorci e ci siamo riusciti». Com'è il panorama della musica italiana attuale? Appiattito, ci sono sempre meno autori. Quando abbiamo iniziato a suonare i club di Milano ci chiedevano sempre pezzi originali mentre oggi se non fai cover non arrivi sul palco». Chi raccoglie il vostro testimone? «I Kolors che come noi tengono molto all'aspetto fisico sorridono e poi Mangoni, un artista che stiamo allevando da lungo tempo, forse troppo». Quale futuro vi aspetta? Non andiamo mica in pensione, ognuno di noi vuole avere del tempo per dedicarsi a progetti artistici e rilanciarsi in imprese eccezionali». «Alla Rai ad esempio vorrei proporre un Sanremo senza canzoni perché leggendo i giornali quello che fa notizia non era la musica - confessa Elio - e vedendo il successo della gravidanza di Fedez e Ferragni potrei diventare anche un grande influencer raccontando la storia della cura del mio fungo sotto l'alluce».

Paolo Braghetto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino