È rientrata in Australia la bambina investita dal carretto dei rifiuti

È rientrata in Australia la bambina investita dal carretto dei rifiuti
Lieto fine per la piccola australiana investita martedì mattina dal carretto di uno spazzino a Rialto: dopo esser stata ricoverata per qualche ora nel reparto di Pediatria...

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Lieto fine per la piccola australiana investita martedì mattina dal carretto di uno spazzino a Rialto: dopo esser stata ricoverata per qualche ora nel reparto di Pediatria dell'ospedale Civile di Venezia è ripartita con i genitori. Certo, la brutta avventura al termine del soggiorno veneziano ha costretto la famiglia a spostare il volo di ritorno ma tutto sembra essersi concluso senza conseguenze sanitarie per la bimba, né penali per l'addetto Veritas coinvolto. Almeno per ora, infatti, i genitori non hanno esposto querela. Sul posto, oltre al 118 sono intervenuti i Vigili urbani che hanno raccolto dati e testimonianze. Secondo le ricostruzioni, la famiglia stava passeggiando in Ruga degli Spezieri quando la bimba è stata investita dal carretto dell'operatore Veritas diretto a San Polo. Questione di pochi secondi, la bimba di circa due anni si era forse allontanata dai genitori ed è stata travolta dal carro in ferro dello spazzino che non è riuscito a vederla, sbattendo la testa e cadendo a terra priva di sensi. Ripresa conoscenza poco dopo, ha iniziato a piangere per il forte dolore alla testa. La piccola ferita e la sua famiglia sono stati trasportati immediatamente al pronto soccorso dell'Ospedale Civile di Venezia con l'idroambulanza, raggiunti dal caposquadra degli operatori ecologici. La bambina ha riportato un trauma cranico ma si sono esclusi danni permanenti, ed è stata tenuta per sicurezza in osservazione fino al tardo pomeriggio. L'incidente ha portato alla luce la questione degli addetti Veritas che a causa di tempi ristretti si aggirano velocemente con i carretti dell'immondizia svoltando e sbucando da calli e campielli all'improvviso. L'azienda municipalizzata però, esclude che l'accaduto sia riconducibile a questo problema. “Gli operatori sono tutti formati al servizio di raccolta con il carretto tra la gente, l'operatore non è riuscito a vedere la bimba perché lei era molto piccola, anche se il carro era ancora vuoto. C'è da dire che se i veneziani sono abituati a questo tipo di servizio, i turisti non lo sono, altrimenti avrebbero tenuto a mano la bimba vedendo gli spazzini”.

Giorgia Pradolin

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Il Gazzettino