«Dobbiamo assolutamente andare avanti. Siamo sempre pronti a confrontarci con

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«Dobbiamo assolutamente andare avanti. Siamo sempre pronti a confrontarci con tutti, ma questo confronto non può passare per l'interruzione dei lavori». Ofelio Michielan, assessore ai lavori pubblici di Ca' Sugana, tira dritto sul progetto di valorizzazione del parco di villa Manfrin-Margherita finito al centro delle polemiche. L'intervento da circa 500 mila euro prevede l'abbattimento di circa 200 alberi. A molti ctrevigiani non va giù. Alcuni si sono riuniti nel comitato degli alberi urlanti, nome che fa il verso al Parco degli alberi parlanti. La pagina Facebook conta oltre 2.500 iscritti. E la petizione lanciata online è arrivata a quasi 900 adesioni. Quali le richieste? Far valutare il progetto di riordino da un professionista di architettura del paesaggio. Di seguito: limitare le potature, usare lamine di ferro per segnare i vialetti solo dove non ci sono radici e procedere con gli abbattimenti esclusivamente per mettere in sicurezza le piante. «Siamo tranquilli - replica Michielan - se il comitato ha tecnici illuminati ben venga il confronto. Ma sottolineo che anche il nostro tecnico è agronomo, forestale e paesaggista». Il riferimento è a Paolo Pierobon, dirigenti del settore ambiente di Ca' Sugana. Ieri proprio lui, assieme allo stesso Michielan, avrebbe dovuto tenere una conferenza per spiegare i dettagli del progetto. «Siamo comunque a disposizione - assicura l'assessore - fa piacere vedere che c'è un interessamento così importante alla questione. Siamo pronti a spiegare a tutti cosa vuol dire recuperare un parco storico». Sempre ieri Italia Nostra ha invece tenuto l'annunciata visita guidata nel parco alla luce di un incontro privato avuto con Pierobon. «Ha motivato tutta una serie di questioni - sottolinea il presidente Romeo Scarpa - che però sono rimaste tra noi e lui. Senza che l'amministrazione sentisse il bisogno di spiegare tale intervento ai cittadini». Il comitato a dire il vero non vede proprio di buon occhio Italia Nostra, che non spara a zero sul progetto. «Ma a marzo avevamo chiesto la sospensione dei lavori. Se ora la chiedono altri cittadini, siamo con loro - conclude Scarpa - sono emerse cose ragionevoli. Non ascoltare sarebbe un segno di disprezzo».
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Il Gazzettino