L'ESPERTAPADOVA «La femminilità non ha a che fare con la forma del seno o il volume delle labbra. È qualcosa di terribilmente più affascinante, intrigante e seduttivo....
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PADOVA «La femminilità non ha a che fare con la forma del seno o il volume delle labbra. È qualcosa di terribilmente più affascinante, intrigante e seduttivo. Riguarda la complessità della persona». Con queste parole Marisa Galbussera, psicanalista padovana e vice presidente del Centro italiano femminile, commenta il boom della chirurgia estetica tra le più giovani. Gli psicologi temono sempre più che, sotto queste scelte, si nascondano disturbi della personalità. «Il fenomeno ha a che vedere con gravi forme di dismorfofobia - spiega Galbussera un problema legato all'immagine che si ha di se stessi. Un esempio palese è rappresentato dalle anoressiche, ragazze che si vedono grasse anche se non lo sono. Preoccupazioni comuni dei soggetti dismorfofobici riguardano forma, misure, o qualche altro aspetto di naso, occhi, bocca, labbra o altre parti del corpo. La supposta deformità, genera tormento. Di solito questo processo presuppone una depressione sottostante. Se una ragazza giovanissima si sottopone a interventi chirurgici senza averne bisogno, siamo davanti a disturbi psicopatologici e non a fatti di costume legati al nostro tempo».
Dal punto di vista della salute psichica, dunque, si inceppa il meccanismo della costruzione dell'immagine corporea, che inizia dall'infanzia e si sviluppa nell'adolescenza. La situazione peggiora quando fidanzati o genitori arrivano a regalare interventi chirurgici. «Le mie giovani pazienti hanno amiche che per regalo di laurea hanno ricevuto l'intervento di mastoplastica additiva - aggiunge Galbussera - Il ragazzo che regala alla fidanzata le tette nuove, lo trovo allucinante. Intanto non si capisce bene per chi è il regalo. Bisogna essere consapevoli di avere davanti un regalo che sopra alla scatola ha scritto tu così come sei, non mi piaci. E poi, se mettiamo in campo la parità di genere, fino a prova contraria non si è mai visto il rovescio. Qui c'è un collaborazionismo al contrario da parte di entrambi i sessi. Se la femminilità di una donna è legata ad una quarta di reggiseno, perché se è una seconda allora non si è più donna, allora non ci siamo. Che cosa cerca un uomo che vuole la quarta di reggiseno? E che cosa vuole una donna che va in cerca di un uomo di questo tipo? In questo gioco di immagini, riflettiamo cosa resta della femminilità vera. Leggevo un'intervista a Christine Lagarde, il direttore generale del Fondo monetario internazionale. Ha 63 anni, i capelli bianchi corti ed è una donna incredibilmente affascinante. Non misura la sua femminilità sulla taglia di reggiseno, sicuramente molto scarsa, ma su ben altri livelli. E suo marito lo sa bene».
Per le decisioni dei giovani che vivono nella moderna società dell'immagine, è molto influente l'ambiente che frequentano, quello reale ma anche e soprattutto quello virtuale. «Non sono contraria alla chirurgia plastica o alle punturine - sottolinea Galbussera dai 40 anni sono comprensibili, anche se riflettono un'incapacità di accettare il decadimento corporeo. Ma 20 anni non deve esistere, a meno che uno non abbia una malformazione o abbia subito un trauma».
E.Fa.
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Il Gazzettino