Dalla danza nell'acqua allo spettacolo da bendati

Dalla danza nell'acqua allo spettacolo da bendati
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IN SCENA
Corpi che danzano immersi in cabine trasparenti colme d'acqua e spettatori bendati convocati ad un incontro individuale con un performer. La compagnia coreana Elephants laugh si presenta all'Operaestate Festival di Bassano del Grappa con due progetti eclettici per la prima volta proposti al pubblico italiano: oggi lo spettacolo Muljil racconta delle donne pescatrici di Jeju Island in Corea, le Haenyeo tutelate dall'Unesco, mentre il 21 e 22 agosto debutta Bodies in the dark nel programma di B.Motion, che indaga i linguaggi del contemporaneo (www.operaestate.it).

LA STORIA
Quello delle Haenyeo è un lavoro antico, prerogativa femminile, tramandato da secoli di madre in figlia. In una sfida continua ai propri limiti, immergendosi fino a 20 metri di profondità in acque fredde senza l'ausilio di bombole d'ossigeno, ogni Haenyeo vive almeno due momenti critici per la mancanza di respiro e solo le donne più determinate possono superarli. «Le donne si tuffano per affrontare la morte e poi escono vive ogni giorno dice il direttore della compagnia Jin-Yeob Lee - Il crocevia tra vita e morte che ogni Haenyeo incontra in immersione esiste anche nella vita quotidiana. Vorrei far riflettere su come i miei contemporanei inciampino sulla morte e poi fuggano da essa».
Avendo iniziato a lavorare su questo progetto con un gruppo di richiedenti asilo in Corea, per la compagnia il messaggio va oltre la narrazione esistenziale. «Spesso vediamo i confini che chiudono le minoranze sociali, ma non ci rendiamo conto che siamo noi a creare questi confini chiarisce Lee - Quando nel mio lavoro di ricerca incontro richiedenti asilo o lavoratori stranieri, minoranze sessuali o ipovedenti mi trovo ad avere pregiudizi e a non riconoscere veramente che vivono tra noi. Voglio invece esporli. Per Muljil lavoriamo con rifugiati e richiedenti asilo e li portiamo a incontrare il pubblico».
AL BUIO
Dato che Elephants Laugh si concentra sull'estensione del ruolo del pubblico, a Bassano gli spettatori sono invitati a un appuntamento al buio con Bodies in the dark. Bendati e muniti di cuffie per le istruzioni, in una sala buia incontrano un artista solitario e un narratore privi di emozione o personalità. «La creazione è partita da alcune domande riferisce Lee - Posso essere veramente libero nell'oscurità? Come dovrei relazionarmi con gli altri? È possibile comunicare usando un linguaggio fisico anziché verbale? Possiamo stabilire nostre regole di comportamento che non seguano quelle della società? Possiamo rispettare le nostre scelte individuali anziché quelle della maggioranza? Se non sentiamo altre persone che ci guardano, come funzionano le nostre regole etiche? Spero che il pubblico si ponga molte domande attraverso la performance». E considerato che l'interprete e la voce del narratore rimangono il più incolori possibile, «il ruolo degli attori è ridotto al minimo, mentre quello degli spettatori viene massimizzato». Questo obbliga a porsi delle domande e la reazione è diversa per ciascun partecipante. «Posso solo dire che la nostra performance è come uno specchio», conclude Lee.

Giambattista Marchetto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino