L'attesa crono del Prosecco va al bielorusso Vasili Kiryienka. Una marea di folla, oltre 150mila persone, appena ostacolate dal maltempo, ha regalato una grande cornice alla 14....
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Ha vinto dunque Kiryienka, bielorusso, medaglia di legno ai mondiali lo scorso anno che con la sua eccezionale prestazione, in testa a tutti gli intertempi, ha movimentato il pomeriggio uggioso, a tratti decisamente piovoso di Valdobbiadene. Prima dell'arrivo del bielorusso erano sfilati tra le fotocellule uomini che per ragioni di squadra o per scelta personale dovevano semplicemente chiudere la pratica, arrivare salvando le gambe in proiezione delle montagne oppure rimanere in gara senza finire fuori tempo massimo per continuare a garantire il lavoro al team di appartenenza. Kirienka s'è seduto sulla "hot seat" la poltrona bollente cui s'accomoda il leader momentaneo, fino al momento del termine della gara: accanto a lui un valzer di piazzati ma nessuno è stato in grado di batterlo. Qualche brivido ha scosso il glaciale Vasili quando dalla mole di numeri s'è stagliata prima la grande prova di Luis Leon Sanchez e poi quella di Alberto Contador, ma il pericolo s'è schiantato a 12" e a 14" per un podio che dà l'oro a Kiryienka, l'argento a Sanchez e il bronzo a Contador.
Aru, come detto, ha fatto quello che poteva e ha la coscienza più che a posto. Ha patito più del rivale il freddo (cosa già vista a Vicenza con qualche preavviso a Imola) e ha destato l'impressione di non essere a suo agio sotto l'acqua battente: Contador pennellava le curve, Aru le aggiustava, lo spagnolo impostava una traiettoria, Aru prendeva le misure un paio volte. Ma tutto ciò è frutto di una giornata così così, Aru rimane il nostro giovane talento per eccellenza che sta crescendo prendendo le sportellate che si beccano quando si gareggia con Contador, uomo che qualche Giro, Tour e Vuelta li ha già vinti.
La Marca ha fatto (con le debite proporzioni) la sua parte, migliore di tutti Manuele Boaro (1h20'45" a 2'53" dal vincitore) tempo migliore anche di Fabio Aru. «Ho corso questa cronometro regolare -ha detto l'uomo di San Zenone- Rimango ovviamente al servizio di Contador».
Valdobbiadene ha anche richiamato i nomi più in vista del ciclismo e dello sport in generale: all'arrivo si sono fatti notare Motta, Francesco Moser, Paolo Bettini, Maurizio Fondriest. E non poteva mancare Francesco Guidolin.
Anche una finestra verso i meno fortunati con l'arrivo di alcune hug bikes, le "biciclette abbraccio" simili a tandem con il quale il diversamente abile sta davanti e si gode la sensazione dell'aria e della libertà della bicicletta. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino