L'EMERGENZAVENEZIA L'extrema ratio è racchiusa in una manifestazione d'interesse pubblico che verrà pubblicata settimana prossima sul sito della Prefettura di Venezia....
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VENEZIA L'extrema ratio è racchiusa in una manifestazione d'interesse pubblico che verrà pubblicata settimana prossima sul sito della Prefettura di Venezia. L'obiettivo è lo stesso per il quale quasi due settimane fa, il prefetto Vittorio Zappalorto aveva riunito amministrazioni comunali, enti e forze dell'ordine a Ca' Corner chiedendo disponibilità a trovare una struttura in cui far trascorrere la quarantena e l'isolamento domiciliare ai profughi risultati positivi ai tamponi d'indagine sul coronavirus e i migranti ora a Jesolo. Fallito il tentativo per i muri alzati da Comuni, esercito e altri enti, la Prefettura ha deciso di correre ai ripari chiamando in campo i privati: saranno loro, le cooperative o le associazioni, a trovare un luogo nelle proprie disponibilità, a proporlo in Prefettura e, a gara aggiudicata, a gestirlo. Se dovesse crollare anche questa strada, allora al prefetto Zappalorto non resterebbe che la via annunciata, e cioè requisire delle strutture e piazzarci i migranti eventualmente contagiati e quelli sgomberati dal campo di Jesolo gestito dalla Croce rossa e adesso in via di chiusura.
DUE STRUTTURE CERCASI
Il bando, spiegano dalla Prefettura, sarà a livello nazionale per stabili comunque all'interno dell'area della città metropolitana di Venezia, e sarà duplice. Uno riguarderà l'individuazione e la gestione di una struttura in cui accogliere i migranti positivi al coronavirus, una volta che comincerà l'indagine a tappeto dell'Ulss negli Sprar e nei centri di accoglienza disseminati in provincia; la seconda manifestazione d'interesse invece sarà per uno stabile per i migranti che verranno spostati dai centri non più considerati idonei (com'è il caso della Croce rossa di Jesolo) o comunque troppo affollati.
L'idea è, quindi, da una parte quella di creare dei piccoli centri con un numero contingentato di persone ospitate per gestire meglio i casi legati all'emergenza sanitaria. Dall'altra c'è la volontà di predisporre una struttura dove sistemare i richiedenti asilo positivi e quanti di loro, invece, sono contatti di persone risultate positive al Covid-19.
IN VIA DI DEFINIZIONE
La manifestazione d'interesse è in preparazione in questi giorni e verrà pubblicata settimana prossima. Sarà una gara-lampo, perché l'emergenza sanitaria c'è e bussa alla porta in maniera insistente, soprattutto ora che si è deciso per la chiusura del centro migranti di Jesolo. Sono al vaglio della Prefettura il numero dei posti letto che servono, così come non è ancora stabilito il valore economico del doppio bando. «È la strada che abbiamo individuato dopo i no ricevuti dagli enti - spiega il prefetto Zappalorto - Se dovesse andare deserto, toccherà alla Prefettura mettersi in moto da sola». Tradotto, requisizione di stabili.
SALVINI E JESOLO
«Mentre continuano gli sbarchi sul territorio la Lega non si ferma: a Jesolo chiude il centro di accoglienza per immigrati in quarantena». Le parole sono quelle del leader della Lega Matteo Salvini, che ha postato nel suo profilo Twitter il proprio pensiero sul trasferimento dei richiedenti asilo ospitati alla Croce rossa di Jesolo, rivendicandolo in quota Lega. Concetto che ieri è stato ribadito anche da Alberto Carli, capogruppo della Lega in Consiglio comunale. «I nostri parlamentari aggiunge hanno presentato delle precise istanze per il trasferimento dei migranti, ribadendo che Jesolo non è la soluzione migliore per loro». Ieri intanto è diminuito il numero dei migranti positivi: altri profughi si sono negativizzati e quelli ancora positivi sarebbero 7. In ogni caso la struttura continua a rimanere presidiata dalle forze dell'ordine. «Non abbiamo conferme sul trasferimento dei migranti - spiega il sindaco Valerio Zoggia - stiamo attendendo delle conferme, anche per capire gli eventuali sviluppi futuri. Cosa fare per rilanciare la struttura? Un centro di formazione gestito dalla stessa Cri». Contrario alla chiusura Francesco Esposito, portavoce del comitato per i diritti civili: «Per molti è una buona notizia, per noi è la fine dell'umanità».
G. Bab.
N. Mun.
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Il Gazzettino