Coronavirus/1 Lavoro e sicurezza È da pensare, come tutti, che nei

Coronavirus/1 Lavoro e sicurezza È da pensare, come tutti, che nei
Coronavirus/1Lavoroe sicurezzaÈ da pensare, come tutti, che nei momenti di pericolo e di emergenza sia necessario usare il massimo del coraggio e della razionalità. Ingredienti...

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Coronavirus/1
Lavoro
e sicurezza
È da pensare, come tutti, che nei momenti di pericolo e di emergenza sia necessario usare il massimo del coraggio e della razionalità. Ingredienti che producono la responsabilità. Leggo nel Gazzettino l'intervista all'industriale Carraro, il quale afferma di aver messo in atto tutte le misure possibili e decretate per la sicurezza, in accordo con le autorità, compresi i sindacati. Mi domando che cosa si possa obiettare ad una simile assicurazione da verificare ovviamente con i necessari controlli. L'uscire di casa in barba al divieto Stare tutti in casa? La possibilità di situazioni impossibili da evitare nell'ambiente di lavoro? Oppure il lavoro visto come fantasma che evoca contatti ed assembramenti propagatori del contagio? È forse questa la visione astratta del sindacato, quasi una difesa pregiudiziale della categoria. Alcune prese di posizione e decisioni a riguardo del lavoro, in un momento come questo del massimo impegno, sono simili alla sottovalutazione dell'epidemia dei mesi passati. Forse ce ne pentiremo, quando potrebbe essere troppo tardi. E poi non era il lavoro, in tempo di pace, fonte della salute e della sicurezza?

Luigi Floriani
Coronavirus/2
Tra Ulss
e Spisal
L'altro giorno ho accompagnato un'amica anziana con problemi di deambulazione, entrambe rigorosamente fornite di mascherina e guanti, nel piccolo poliambulatorio ULS di Piazza Mazzini a Padova per un esame che la mia amica non poteva differire. Io sono rimasta fuori ad attenderla. L'amica mi ha poi raccontato la situazione della sicurezza anticoronavirus che ha trovato all'interno della sala adibita all'accoglienza. Ci siamo meravigliate che non vi fosse un vetro divisorio tra gli addetti a ricevere le impegnative ed il pubblico... sì, il personale aveva una mascherina ed un paio di guanti ma l'ambiente è frequentato da persone che sicuramente non sono in buona salute. Come mai proprio l'ULS non si preoccupa di spendere poche decine di euro per un dispositivo che proteggerebbe molto meglio lavoratori e pazienti? Ho telefonato allo Spisal e la risposta è stata che per la sicurezza è sufficiente un metro di distanza tra le persone. E davanti a un possibile forte starnuto la risposta è stata che chi starnutisce deve starsene a casa. Sono rimasta allibita.
Loredana Zuliani
Coronavirus/3
Abbiamo peccato
di ottimismo
La calamità virale che ha colpito il mondo intero è stata all'inizio presa sottogamba, offrendo all'agente patogeno Covid-19 un lasso di tempo a disposizione per diffondersi e compiere un'ecatombe. Un po' tutti abbiamo peccato di ottimismo persuasi che si trattasse d'una influenza passeggera di breve durata, tranne pochi addetti ai lavori rimasti inascoltati. Una leggerezza trasformatasi in breve in un'emergenza sanitaria; aggravata da una carenza di materiale sanitario per fornire ai cittadini un'adeguata protezione al contagio. Esploso con decine di migliaia di persone colpite dall'infezione, seguite da un numero di decessi record. Giunti a questo punto, credo che per uscire dall'epidemia dovremo attendere la conclusione del ciclo naturale del morbo, non essendoci al momento antidoti efficaci in grado di stecchirlo. Drammatico risulterà alla fine il conteggio dei morti.
Renzo Nalon
Coronavirus/4
Non siamo
bambocci
Ho visto in Tv un personaggio prendere la temperatura ad una persona appoggiando un dispositivo sulla fronte senza cambiarsi i guanti: ecco come si espande il virus; e per i famosi tamponi gli addetti si cambiano i guanti ogni volta? Se così non fosse la diffusione sarebbe garantita. Sono preoccupato perché i politici ci stanno mettendo in difficoltà. Da anni mi sono organizzato per fare la spesa una sola volta alla settimana per avere più tempo libero da dedicare all'assistenza di mia moglie cieca assoluta con accompagnamento; da circa 22 giorni il governo non fa altro che cambiare moduli di autocertificazione e sono così tanti che sto finendo l'inchiostro della stampante ed inoltre mi distoglie dai miei impegni quotidiani, che sono seri; ma cosa crede il governo che siamo bambocci con cui giocare?
Claudio Jannucci
Spresiano (Tv)
Coronavirus/5
Non andrà
tutto bene
Andrà tutto bene, state a casa: queste sono le frasi ricorrenti in questo periodo. La speranza di tutti che questo dramma finisca è scontata, come è essenziale seguire le disposizioni ricevute, solo che ci sono, in questa circostanza, troppe persone che ripetono le stesse cose pur non avendone la competenza e il ruolo, come per mettersi in mostra in una passerella dell'ovvietà! La frase andrà tutto bene è poi da correggere... certo, finirà meglio per molti, ma quando ci sono stati migliaia di morti e ancora più persone che hanno perso i loro cari, occorre togliere la parola tutto. In realtà, per chi rimane, può finire bene se avremo capito da questa prova che ci siamo attaccati troppo a cose superflue e fatue, che la paura della malattia ha scoperto tali, e sopratutto se ci saremo resi conto che solo Dio tramite Cristo ci può liberare dal male (e non solo quello fisico) e può darci la vita vera nonostante il coronavirus, che sopravviviamo o no ad esso.
Gaetano Mulè
Udine
Coronavirus/6
L'imposta patrimoniale
non detta
A breve, verrà discusso e approvato a Bruxelles, il MES, che voglia o meno Salvini (che a suo tempo parzialmente approvò) e l'attuale opposizione. Una volta approvato, al nostro Paese, comporterà seri e gravissimi sacrifici. È da augurarsi, che l'attuale governo, abbia la capacità di rendere la pillola meno amara possibile, ma sempre tossica sarà. Anche perché, se ben ricordo, nel dicembre scorso l'attuale ministro dell'economia affermò, che il debito pubblico di 2500 miliardi circa, era sostenibile, senza minimamente spiegare le motivazione poste alla base dell'affermazione, che certamente non ha contribuito a dare quel minimo di fiducia al Paese sulla credibilità finanziaria, di cui lo Stato italiano ha disperatamente bisogno. Mi chiedo, su quali basi fonda l'affermazione della sostenibilità, se non la ricchezza privata degli italiani? Questo è il non detto che sta dietro l'asserzione della sostenibilità del debito, ed è molto limpida, si chiama: Imposta extra patrimoniale. L'ennesima.
Giancarlo Parissenti
Coronavirus/7
Operatori sanitari
ospiti negli hotel
Non sono più giovane e per questa ragione insieme ad una buona dose di consapevolezza maturata negli anni in cui mi sono occupato di relazioni sindacali, già prima del chiudere tutto, avevo assunto una posizione di grande prudenza diradando tutti i rapporti sociali ed usando mascherina e guanti, tanto che la gente mi guardava come fossi matto. Ora sono 20 giorni che non sono più uscito di casa e quindi la mia preoccupazione è che il contagio possa avvenire tramite la persona che mi è più cara cioè mia moglie che continua la sua attività in ospedale. Infatti, pur non essendo in prima linea, è in reparto ad assistere pazienti. Ora mia moglie, salvo una continua tossetta, non manifesta sintomi particolari ma nel dubbio che possa essere asintomatica abbiamo attuato una sorta di distanziamento familiare emotivamente molto difficile e doloroso. Per di più io sto vivendo molto male, ed uso un eufemismo, perché pur avendo preso prima ogni cautela per evitare un potenziale contagio, mi trovo adesso invece in un potenziale pericolo. Credo di interpretare uno stato d'animo diffuso fra tutti i familiari di chi lavora negli ospedali. Perché non dare la possibilità, su base volontaria, agli operatori sanitari di avvalersi degli hotel?
Michele Lazzari
Coronavirus/8
Treni cancellati
senza dirlo
Sono un lavoratore della sanità pubblica e mi devo spostare: in questi giorni la cancellazione dei treni è selvaggia, treni che il sito ferrovie dello stato dava per circolanti arrivati in stazione erano cancellati. Sopratutto per chi deve andare al lavoro è vergognoso, vorrei starmene anch'io a casa ma non posso e come me ci sono altre persone nella mia situazione. Già noi che lavoriamo a turni siamo strapenalizzati dalle ferrovie normalmente, poi ritrovarsi che dopo 8 e più ore di reparto a dover fare 15 km a piedi perché la sera i treni sono tutti cancellati direi che fa girare le scatole e non poco. Se questa situazione continua sono costretto a starmene a casa con tutte le conseguenze del caso per chi avrà bisogno di aiuto.
Nicola Siebezzi
Coronavirus/9
I 600 euro
un'offesa
Sono un piccolo commerciante in un piccolo paese della provincia di Pordenone. Dico questo: dare 600 alle partite Iva come contributo per mancati introiti in questo drammatico momento, è un'offesa alla dignità, sotto il reddito di cittadinanza. Ma questi politici ed economisti hanno mai provato a lavorare in proprio, sapere cosa vuol dire gestire un'attività, con tutti i problemi che ci sono. Che provino a vivere con 600, pagare fornitori, tasse varie e viverci, che provino prima di parlare inutilmente con la pancia piena. Che si riducano i lauti stipendi, anche per rispetto dei cittadini che in questo momento soffrono, che vadano a lavorare in Parlamento come fanno molti lavoratori. Mi scusi lo sfogo, ma non basta.
Gino Buso
Aviano (Pn)
Coronavirus/10
La vita e un
pezzo di carta

In questi giorni difficili siamo bombardati per tutto il giorno da programmi televisivi che ci creano angoscia e confusione. I conduttori fanno a gara per invitare politici, scienziati, personaggi dello spettacolo, giornalisti, opinionisti spesso con teorie od idee contrapposte. La gente vorrebbe un'informazione chiara e corretta. In tutto questo marasma una cosa mi ha sconvolto: il governo italiano non può acquistare le mascherine ed i ventilatori perché non può pagarle subito in contanti a causa di ostacoli burocratici e così altri paesi sono entrati in possesso di carichi di mascherine destinate all' Italia. Ma io dico, siamo impazziti? Il governo che fa tanti decreti e autocertificazioni, non può farne uno scavalcando la burocrazia vista l'urgenza della situazione? Conta più un pezzo di carta che la vita umana?
Carla Corona
Lozzo di Cadore (Bl)
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Il Gazzettino