«Con il decreto legge 133 i controlli sulle bonifiche saranno fatti ancora peggio. Porto Marghera rischia di essere commissariata. E sull'esempio di Bagnoli, avere come...
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Durissima la presa di posizione di Alberto Zolezzi, membro della commissione Ambiente della Camera, durante il convegno «Stop allo sfascia Italia. Attiva l'ambiente!», svoltosi ieri a Cà Sagredo con la partecipazione di deputati e senatori veneti del Movimento 5 Stelle. Il parlamentare ha espresso giudizi non meno pesanti sul Consorzio Venezia Nuova, «beneficiario di soldi per non avere fatto granché a Porto Marghera. Dove non basta bonificare ma occorre aspirare». Specificando che «le barriere fisiche non servono, se il territorio rimane inquinato», e che nei 51 siti d'interesse nazionale, «uno studio ha rilevato 1.200 decessi all'anno».
Per l'esponente pentastellato, «lo sfascia Italia avrà conseguenze gravissime anche per le trivellazioni petrolifere, definite "strategiche" quanto gli inceneritori e le autostrade inutili. In caso di opposizione dei cittadini, è previsto persino l'intervento dell'Esercito. Quanto ai presunti vantaggi del trivellare in prossimità di aree a rischio di subsidenza, si ridurranno al massimo in 2-3 anni di risorse petrolifere: bruscolini. E i nuovo posti di lavoro saranno appena un migliaio". In alternativa, M5S propone il disegno di legge «Attiva Italia», che prevede «lo stop alle opere inutili, la responsabilità penale come deterrente per bonifiche fatte male, commissariamenti in carico ai consigli regionali e l'utilizzo delle risorse disponibili per incentivare il fossile, il solare, il fotovoltaico e la riqualificazione energetica degli edifici».
Vettor Maria Corsetti
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Il Gazzettino