«Caterina de' Medici donna regale e sensuale»

«Caterina de' Medici donna regale e sensuale»
L'INTERVISTALa saga dei Medici torna in libreria per la quarta volta. Dopo il terzo volume Matteo Strukul ha deciso di fare gli straordinari: il 23 ottobre esce I MediciDecadenza...

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L'INTERVISTA
La saga dei Medici torna in libreria per la quarta volta. Dopo il terzo volume Matteo Strukul ha deciso di fare gli straordinari: il 23 ottobre esce I MediciDecadenza di una famiglia (Newton Compton editore, 9.90 euro) quarto capitolo sulla casata fiorentina che ha fatto vincere di recente al 43 padovano il Premio Bancarella.

Come nasce questo volume?
«Spesso alle serate in cui parlavo dei libri precedenti molti lettori mi avevano chiesto se avrei mai trattato la figura di Maria De Medici e così quando mi è stato proposto di continuare la serie ho accettato volentieri».
Di cosa parla di preciso?
«Mi concentro sulla vita di Maria De' Medici, seconda regina italiana di Francia e cugina di Caterina di cui mi sono già occupato. La storia tra guerre di religione e intrighi di potere a palazzo inizia nel 1601 circa 10 anni dopo la morte di Caterina e parla della Francia di Richelieu, di Enrico IV, Luigi XIII, delle Guardie del Cardinale che combatterono con i Moschettieri. Anche in questo caso si evidenzia il rapporto difficile tra i sudditi francesi e una regnante italiana come nel caso di Caterina, personaggio a cui sono particolarmente affezionato».
Cosa la ha colpita in particolare del personaggio?
Era una donna di grande fascino, regale e sensuale che nel periodo in cui ha convissuto con il marito Enrico IV, assassinato nel 1610, è riuscita a dargli ben sei figli e a tenerlo sotto scacco nonostante lui avesse altre favorite. Era anche molto forte ed elegante, basti dire che il giorno della sua incoronazione per la reggenza indossava un pesantissimo e preziosissimo vestito tempestato da 30 mila perle e tremila diamanti. La sua grandezza si può vedere anche dal doppio esilio che ha dovuto subire per colpa dei consiglieri del figlio Luigi XIII e nella rocambolesca fuga dal castello di Blois dove era stata imprigionata dopo il primo allontanamento forzato da Parigi.
Da quali fonti ha attinto per stendere il racconto?
«Prima di scrivere ho studiato per 4 anni i fatti raccontati che sono veri al 95% recandomi anche negli archivi d'Oltralpe e nei castelli della Loira e leggendo a fondo nel caso di Maria le sue biografie italiane e quelle del Cardinale Richelieu che occupò un ruolo cruciale del suo soggiorno a Versailles. Fondamentali sono state le 21 grandi tele che lei aveva commissionato all'amico pittore Rubens che la immortalò in alcuni momenti importanti della sua esistenza. Opere che sono esposte al Palazzo di Lussemburgo che proprio la regina italiana volle far costruire sullo stile del Pitti di Firenze. Per questo affresco letterario ho impiegato un anno di scrittura».
La saga finisce qui?
«In un anno sono usciti a distanza di pochi mesi 4 libri, due sulla vita di Cosimo e Lorenzo a Firenze e altri 2 sulle italiane di Francia che hanno lasciato un segno indelebile in quel periodo a Parigi. Ci sarebbe materiale per scrivere ancora una ventina di libri sui Medici a cominciare dalla figura di Giovanni Dalla Bande Nere e non mi dispiacerebbe che da questi testi ne uscisse anche un soggetto cinematografico».
Quanti italiani hanno letto questi libri?

«Ad oggi oltre 300 mila oltre all'estero. Dal 26 al 29 ottobre sarò ad esempio alla Fiera Internazionale dell'Editoria a Belgrado dove presenterò la traduzione in serbo del secondo manoscritto dopo il grande exploit editoriale del primo».
Paolo Braghetto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino