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TREVISO «Dico alla sindaca Colmellere e a tutta la Lega che il carnevale è finito martedì scorso». Giovanni Zorzi, segretario provinciale del Partito Democratico, sceglie l'arma dell'ironia per commentare il manifesto elettorale del Carroccio dedicato alla sicurezza accompagnato da una foto di Angela Colmellere, sindaco leghista di Miane, candidata alla Camera, che la ritrae mentre impugna la pistola al poligono di tiro. «La politica va fatta portando rispetto per i cittadini che si vogliono rappresentare aggiunge su un tema delicato come la sicurezza, serve la serietà di proposte che non lascino il cittadino da solo. Non servono invece messaggi volti ad alimentare ulteriore inutile paura». E lo storico, oltre che vicesindaco a Mogliano, Daniele Ceschin, incalza: «Attuale professione: maestra elementare. Futura professione: deputata della Repubblica. Ma tra le mani non c'è un libro, c'è una pistola».
Anche Laura Puppato, senatrice del Pd, ricandidata a palazzo Madama, critica apertamente Colmellere per aver scelto proprio quell'immagine. «Chi mette in un manifesto una foto come quella dà un preciso segnale: farsi giustizia da sé spiega l'ex sindaco di Montebelluna considerando che il partito della candidata Colmellere ha tolto alle forze dell'ordine risorse e mezzi, la cosa è alquanto imbarazzante». «Non varrebbe nemmeno la pena di commentare oltre continua la senatrice trevigiana parlare di sicurezza vuol dire rafforzare le forze dell'ordine e i servizi di intelligence. Non prendere la pistola come nel far west». Poi arriva la stoccata finale: «In questa legislatura il governo e il Parlamento hanno dato l'aumento contrattuale atteso da otto anni avviando 10mila nuove assunzioni nel settore delle forze dell'ordine, tra carabinieri, polizia, vigili del fuoco e guardie carcerarie scandisce la Puppato evidentemente le 19 stragi dall'inizio dell'anno in America non sono bastate a dimostrare come le armi siano un mezzo che non può e non deve essere dato a tutti. L'argomento non va trattato con leggerezza». Insomma, una reprimenda in piena regola.
Sul caso interviene infine anche Isabella Gianelloni, consigliere comunale del Pd a Conegliano, candidata al Senato. «La violenza è l'ultimo rifugio degli incapaci. Sarebbero sufficienti queste parole di Isaac Asimov per sottolineare tutta la mia indignazione, turbamento e preoccupazione dopo aver visto il manifesto elettorale di una candidata al Parlamento con la pistola in mano attacca istigare alla violenza e diffondere il terrore è scellerato e incosciente. Il Parlamento non può contenere pistoleri, ma persone che usano la testa e la coscienza. Esprimo la mia solidarietà alle forze dell'ordine: sono loro a svolgere questo compito difficile e delicatissimo, difendere e garantire la nostra incolumità, anche nei confronti dei cecchini da bar».
Mauro Favaro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino