Cantone: troppi dubbi la Severino va modificata

Cantone: troppi dubbi la Severino va modificata
ROMA - A quasi tre anni dall'entrata in vigore della legge 190 anticorruzione, la legge Severino, «si riscontrano ricorrenti problematiche e dubbi applicativi» e «ci sono...

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ROMA - A quasi tre anni dall'entrata in vigore della legge 190 anticorruzione, la legge Severino, «si riscontrano ricorrenti problematiche e dubbi applicativi» e «ci sono criticità nella normativa che richiedono necessariamente interventi legislativi» per consentirne «una reale efficacia e utilità». Raffaele Cantone, capo dell'Autorità contro la corruzione, nella relazione annuale al Parlamento, ha chiesto di rimettere mano alla legge Severino. E lo fa nel giorno in cui il Tribunale di Napoli ha accolto il ricorso di Vincenzo De Luca contro la sospensione decisa dal governo in base alla legge 190. Palazzo Chigi però decide di non intervenire. «Non stiamo valutando modifiche alle norme della Severino. La questione per ora sembra finita e risolta», trapela dalle stanze del governo. Una linea di neutralità che segue la decisione della scorsa settimana di non procedere a un decreto interpretativo, come invece richiesto dall'Avvocatura generale.

Matteo Renzi non ha voluto, e non vuole neppure adesso, immischiarsi in una vicenda che, comunque vada, rischia di attizzare un falò di polemiche. Proprio per questo, venerdì scorso, in Consiglio dei ministri preferì procedere direttamente alla sospensione di De Luca seguendo al dettaglio le norme della legge Severino, invece che varare il decreto interpretativo che avrebbe chiarito ciò che ieri ha sentenziato il Tribunale di Napoli: il neogovernatore ha diritto a insediare la Giunta. Una scelta di neutralità dettata anche dal fatto che qualunque intervento, secondo il premier, poteva e può essere interpretato come una norma ad personam. «E con questo governo non ci sono norme ad personam», ha ripetuto spesso Renzi. C'è da dire che una parte della maggioranza invece spinge per alcune modifiche. Martedì della scorsa settimana, durante un'altra riunione del Consiglio dei ministri, il leader Ncd Angelino Alfano aveva proposto di far scattare la sospensione almeno dopo la sentenza di appello. E non, come accade adesso, dopo il primo grado di giudizio. Ma Renzi impose lo stop.

La polemica investe un pò tutto il centrodestra. Critica è la leader di Fdi Giorgia Meloni mentre anche Roberto Formigoni senatore Ncd, affonda: «De Luca può insediarsi, fare Giunta... praticamente tutto ciò che vuole. La Severino vale solo contro il centrodestra». Quel centrodestra che, martedì alle 20, potrebbe tornare sulle barricate quando il presidente della Giunta delle immunità parlamentari, Dario Stefani, illustrerà la sua proposta sul procedimento sull'ordine di arresto del senatore Antonio Azzollini. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino