Camionista mottense investe e uccide un operaio in A13

Camionista mottense investe e uccide un operaio in A13
LO SCHIANTOMOTTA DI LIVENZA Giovane camionista mottense falcia e uccide un operaio molisano appena fermato in corsia d'emergenza in autostrada. Pochi secondi prima la vittima era...

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LO SCHIANTO
MOTTA DI LIVENZA Giovane camionista mottense falcia e uccide un operaio molisano appena fermato in corsia d'emergenza in autostrada. Pochi secondi prima la vittima era scesa dal suo furgone da lavoro: è stato involontariamente travolto dal mezzo del camionista trevigiano. Vincenzo Sarchielli è morto sul colpo. Aveva 42 anni e viveva a Isernia con la moglie e sei figli, uno dei quali piccolissimo. Faceva l'operaio per la ditta incaricata di eseguire un intervento lungo l'A13. Ma non nel tratto in cui è avvenuta la tragedia, lunedì sera.

INCHIESTA APERTA
In un primo momento sembrava logico che la vittima dovesse eseguire degli interventi, nello specifico lo sfalcio dell'erba, proprio nel punto dove aveva accostato, all'altezza dell'area di sosta Quattro vie, a circa un chilometro dallo svincolo di Occhiobello in direzione Padova. Tuttavia gli accertamenti eseguiti dalla Polizia Stradale della sottosezione di Altedo-Malalbergo, guidata dal comandante Paolo Piccinin, hanno appurato una realtà diversa. Gli agenti hanno interrogato i colleghi del 42enne molisano che hanno confermato come l'uomo non si sarebbe dovuto fermare in quel punto. Infatti il personale della ditta, che alloggia ad Occhiobello e aveva appena cenato prima di partire verso il cantiere, doveva eseguire un intervento di manutenzione a un cavalcavia all'altezza dello svincolo di Monselice. I lavori, come sempre in questi casi, erano programmati nel corso della notte per ridurre al minimo i disagi al traffico. Sarchielli era partito poco prima dei colleghi. Era alla guida di un furgone aziendale, un Renault doppia-cabina con cassone provvisto di luci di segnalazione. Tuttavia quelle stesse luci, al momento della sosta lungo la corsia di emergenza, nemmeno un chilometro dopo essere entrato in autostrada, erano spente. Nessuno al momento è in grado di dire perché sia sceso e perché abbia fatto qualche passo verso lo sportello posteriore. Forse doveva prendere qualche oggetto. Ma a rendere ancor più complicato il quadro delle indagini è il dettaglio dello stop improvviso appena entrato in A13, lungo la corsia di emergenza in corrispondenza di un'area di sosta dove avrebbe potuto fermarsi in tutta sicurezza. L'incidente è avvenuto pochi istanti prima delle 21 di lunedì. Ad investirlo, a cavallo della linea della corsia d'emergenza, un bilico al volante del quale si trovava il 23enne camionista di Motta di Livenza. Il giovane segnalerà poi agli agenti di aver visto Sarchielli solo all'ultimo momento. Ha frenato con forza all'improvviso senza per questo poter evitare l'impatto, violento e fatale, che ha ucciso sul colpo il 42enne.
L'ALCOLTEST
Il giovane di Motta, sotto choc, ha immediatamente avvertito i soccorsi, dimostrandosi comunque lucido nella sua reazione. Negli accertamenti di rito è stato anche sottoposto all'alcoltest, risultando del tutto negativo. Inevitabile, comunque, la sua iscrizione nel registro degli indagati per l'ipotesi di reato di omicidio stradale. Questo gli renderà possibile nominare un proprio consulente nel caso vengano eseguiti accertamenti irripetibili come, per esempio, l'eventuale autopsia sul corpo dell'operaio.

Gianandrea Rorato
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino