Camera di commercio, Cisl al commissario: riforma sbagliata

Camera di commercio, Cisl al commissario: riforma sbagliata
L'UNIFICAZIONEPORDENONE Arriva il commissario-unificatore, ma in Camera di commercio non trova quasi nessuno. Le categorie produttive e la presidenza dell'ente camerale...

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L'UNIFICAZIONE
PORDENONE Arriva il commissario-unificatore, ma in Camera di commercio non trova quasi nessuno. Le categorie produttive e la presidenza dell'ente camerale pordenonese hanno accolto la prima visita istituzionale del commissario Maria Lucia Pilutti (segretaria generale della Cciaa di Udine, incaricata di svolgere il ruolo di commissario nella fase di aggregazione dei due enti dal decreto del ministero dello Sviuluippo economico) a muso duro. O meglio disertando l'incontro al quale erano state invitate. Eccezione fatta per la direzione di Ascom-Confcommercio, per una rappresentanza regionale di Confapi e del sindacato. La commissaria è stata accolta nella sede dai funzionari e dalla segretaria generale della Camera pordenonese Emanuela Fattorel. Assente, come annunciato, il presidente Giovanni Pavan e tutti i presidenti delle associazioni imprenditoriali che sono gli azionisti di maggioranza della stessa Camera di commercio.

IL SINDACATO
Per le organizzazioni sindacali erano presenti Arturo Pellizzon (Cisl) e Mauro Agricola (Uil). In apertura di incontro, visto che si trattava di una riunione prettamente tecnica, è stato proprio l'esponente regionale della Cisl, il pordenonese Arturo Pellizzon a chiedere la parola per una dichiarazione di carattere politico. La commissaria Pilutti ha così dato la possibilità al sindacalista di intervenire. «Sono presente - ha subito precisato il segretario regionale Pellizzon - anche per una questione di cortesia istituzionale. Ma voglio precisare - ha aggiunto immediatamente - che come Cisl siamo assolutamente contrari al tipo di assetto istituzionale che si è voluto per gli enti camerali in questa regione. Se riforma doveva essere bisognava andare coraggiosamente fino in fondo e arrivare alla Camera unica regionale come soluzione migliore. Invece si è finito per salvare qualcuno e penalizzare qualcun'altro. È un peccato che si sia persa un'occasione di concludere una riforma fino in fondo». Il sindacalista poi ha voluto ricordare al commissario che è anche aperta la questione legata ai lavoratori dell'ente. «Non va dimenticato - ha sottolineato il sindacalista - che ci sono circa 35 dipendenti diretti dell'ente, ma ci sono anche una ventina di lavoratori dell'Azienda speciale Concentro. Una situazione che va tenuta in seria considerazione nella fase dell'eventuale costituzione della Camera di commercio unica tra Udine e Pordenone».
LE CATEGORIE

Assenze di protesta, invece, per tutti i presidenti di categoria: Unindustria, Unione Artigiani, Coldiretti e Confcooperative che hanno parlato di atto di arroganza. «Un incontro tecnico - hanno sottolineato - visto che la vicende del ricorso è ancora aperta poteva benissimo essere organizzato a Udine». Insomma, le barriate continuano.
d.l.
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Il Gazzettino