Riforma del Credito cooperativo e garanzia pubblica per la cessione delle sofferenze, con l'aggiunta di un'assoluta novità: la sospensione per due anni dell'imposta di registro...
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A riassumere la filosofia della manovra sulle banche era stato alla vigilia lo stesso premier, parlando di «ulteriori misure per consolidare il sistema e incoraggiare i processi di trasformazione e fusione».
E appunto, a consolidare il sistema, ci penserà, secondo il governo la doppia mossa sulle sofferenze che pesano sulle banche (201 miliardi). Grazie al congelamento dell'imposta di registro a carico delle banche si punta a stringere i tempi del recupero crediti e quindi ad aumentare il valore di prestito eventualmente da cedere.
A completare l'interveno c'è l'avvio del sistema di garanzia pubblica per la cessione di pacchetti di crediti di migliore qualità (senior), che ha incassato proprio ieri il via libera formale dell'Ue. Ma vediamo come funzionerà il meccanismo. Ogni banca potrà creare una società veicolo (special purpose vehicole) a cui trasferire i crediti in sofferenza che saranno cartolarizzati, impacchettati e venduti sul mercato attraverso l'emissione di diverse tranche di bond (Obbligazioni Abs-Asset backed securities) con livelli di rischio crescenti (senior, mezzanine o junior, cioè quelli privi di garanzie e comparabili all'equity) a rendimenti interessanti. Quando interviene la garanzia pubblica? Può scattare solo sulle tranche senior, purchè come scrive Bruxelles il pacchetto di qualità sia certificato (investment grade) da «un'agenzia di rating indipendente approvata dalla Bce».
Dunque, «la capacità della società veicolo di ripagare la tranche senior dipenderà, tra l'altro, dai tassi di recupero delle attività sottostanti, dai costi della società stessa, dallo spessore della tranche junior, se presente di quella mezzanine, e dalla qualità del gestore». Non solo. «La garanzia statale sulla tranche senior», precisa l'Ue, «diventerà effettiva solo dopo che sarà stata venduta sul mercato a operatori privati più della metà della tranche junior, che non è garantita e presenta un rischio più elevato. Naturalmente le banche che chiedono la garanzia del Tesoro pagheranno una commissione periodica, una percentuale annua in base al rendimento dell'ammontare garantito (si è parlato dello 0,9% enlla prima fase). L'importante per Bruxelles è che la commissione sia a prezzi «di mercato» (un paniere di prezzi di credit default swap di società con sede in Italia) e corrisponda «al livello e alla durata del rischio che lo Stato assume offrendo la garanzia». Dunque, il costo per le banche aumenterà nel tempo, «in linea con la durata dell'esposizione da parte dello Stato». Commissione e gestore esterno, mirano «ad aumentare l'efficienza del recupero dei prestiti», dice l'Ue. Quindi il valore.
Quanto alla riforma del credito cooperativo completa il processo avviato con riassetto delle popolari e delle fondazioni. E spiana la strada alle aggregazioni nell'intero sistema del credito. L'obiettivo è l'integrazione del sistema delle Bcc creando un polo bancario controllato per il 51% da una capogruppo con una quota di controllo da parte delle Bcc del 51 % e una dote di capitale da circa un miliardo.
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Il Gazzettino