Dalla vendita di telefoni cellulari di marca all'acquisto di macchine usate. Tutto fittizio e, secondo gli investigatori, tutto finalizzato a mettere in atto un giro di truffe e...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Mille e uno i trucchetti utilizzati stando alle accuse: dal dileguarsi dopo essersi fatti accreditare denaro su carte di credito prepagate per la vendita di iPhone fino a una serie infinita di vere e proprie sceneggiate messe in atto quando si trattava di acquistare, o vendere, veicoli usati.
Un'attività incessante portata avanti tra la fine del 2013 e la prima metà del 2014. Secondo quanto ricostruito, i quattro individuavano le loro vittime nei siti specializzati nella compravendita di automobili e telefonini di seconda mano. E quando iniziava la trattativa, pur di apparire credibili, facevano davvero sul serio, producendo ad esempio documenti falsi così da rendere possibili raggiri davvero impensabili, verrebbe da dire da film. Come quando, come emerso nelle indagini, avrebbero ceduto lo stesso furgone a quattro compratori diversi, consegnandolo effettivamente al primo cliente ma dicendo ai successivi di andarlo a ritirare all'indirizzo del proprietario originario.
La banda non avrebbe insomma lesinato in sotterfugi ed escamotage di ogni tipo ed è proprio di questi che si è occupata l'udienza celebrata ieri mattina, durante la quale hanno sfilato in aula alcuni testimoni che hanno riferito di false contabili utilizzate per confermare gli avvenuti (ma mai avvenuti) bonifici, e sono stati mostrati diversi assegni contraffatti. Tra questi quello da 6 mila euro che un venditore si è visto annullare dalla propria banca dopo aver cercato di versarlo nel conto corrente.
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino