ASSICURAZIONI VENEZIA (m.cr.) Il presidente di Cattolica Assicurazioni Paolo

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ASSICURAZIONIVENEZIA (m.cr.) Il presidente di Cattolica Assicurazioni Paolo Bedoni annuncia il proprio ritiro alla prossima assemblea degli azionisti di aprile. Un'assise che,...

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ASSICURAZIONI
VENEZIA (m.cr.) Il presidente di Cattolica Assicurazioni Paolo Bedoni annuncia il proprio ritiro alla prossima assemblea degli azionisti di aprile. Un'assise che, afferma in un'intervista, sarà per lui «l'ultima da presidente». Il passo «era nei fatti» dal momento che «finendo la Cattolica coop dopo 125 anni il consiglio sarà nuovo». Con la trasformazione in spa, secondo Bedoni, «va a completarsi un percorso iniziato nel 2000 con la quotazione».

RILIEVI PESANTI
L'annuncio di dimissioni arriva dopo i pesanti giudizi dell'Autorità di vigilanza sulle assicurazioni, guidata dal direttore di Banca d'Italia, Daniele Franco. L'Ivass ha messo sotto accusa l'operato di Bedoni e del cda. Il giudizio emesso su Cattolica è pesante: «Sfavorevole». Troppi rischi assunti e valutazioni poco approfondite, tanto da generare un «pregiudizio potenziale per la solvibilità del gruppo». Nel mirino ci sono gli anni 2018-2019 e i primi mesi del 2020 e la bancassicurazione con il Banco Bpm. Il consiglio, denuncia Ivass, è dominato da Bedoni, che agisce «anche in contrasto con lo statuto». Drastiche le soluzioni imposte: subito 200 milioni di aumento (dopo i 300 milioni sottoscritti l'estate scorsa da Generali, ora al 24,4% del capitale); vendita entro l'anno delle azioni proprie pari al 12,3% che arrivano dal recesso di chi non ha aderito alla trasformazione in spa come una serie di fondi (tra questi ci sarebbe anche il gruppo guidato da Massimo Malvestio). Chiesta anche una «significativa discontinuità».
Bedoni nell'intervista si è difeso definendo i rilievi dell'Ivass riferiti «a una situazione pregressa. In sintonia con l'Ivass presenteremo un piano di rimedi, un nuovo cda all'altezza della spa, venderemo le azioni proprie. Non usciamo da un fallimento, avendo un solvency ratio vicino al 200% dopo l'aumento, un risultato operativo nella fascia alta delle attese. La situazione si è complicata per i recessi». Bedoni rifiuta la definizione di padre-padrone della compagnia e sostiene di aver sempre cercato il massimo della collegialità: «Non siamo come le banche cooperative non quotate. Abbiamo comitati, io non siedo in tutti». Il riferimento è anche al passato, a quella BpVi che era socio importante di Cattolica ai tempi di Gianni Zonin.
BANCO BPM

Bedoni saluta con favore l'arrivo di Generali. I problemi sono altri, come l'operazione col Banco Bpm: «Abbiamo innestato nella compagnia un boccone troppo grande». Sulle perdite con H-Campus e di H-Farm: «Progetto bellissimo, abbiamo investito con convinzione 25 milioni. Ora il campus è stato costruito. Entro il 2024 H-Farm ci ritornerà 7 milioni».
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Il Gazzettino