Asco Holding, la guerra legale ai ribelli vale 300mila euro

Asco Holding, la guerra legale ai ribelli vale 300mila euro
IL CASOSPRESIANO Quasi 300mila euro. Sono i soldi che Asco Holding ha speso dal 2017 ad oggi in consulenze e collaborazioni di natura legale per la battaglia nei tribunali volta...

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IL CASO
SPRESIANO Quasi 300mila euro. Sono i soldi che Asco Holding ha speso dal 2017 ad oggi in consulenze e collaborazioni di natura legale per la battaglia nei tribunali volta ad arginare le richieste dei Comuni ribelli e, di fatto, ad aggirare le imposizioni della legge Madia. E il totale sale fino a 400mila euro se si tiene conto anche delle consulenze pagate negli anni precedenti, sempre legate ai contrasti tra il consiglio di amministrazione e i soci. Per i municipi saliti sulle barricate è inaccettabile.

L'AFFONDO
«Il 2,2 per cento di quei soldi sono di Spresiano attacca Marco Della Pietra, sindaco di Spresiano, facendo riferimento alla quota Asco del proprio Comune stiamo parlando di una cifra fino a 8.800 euro. Soldi di Spresiano, ribadisco, usati per difendersi in tribunale contro Spresiano. Sempre per cause che alla fine sono state perse. Tradotto: hanno speso soldi dei Comuni per andare contro agli stessi Comuni che avevano idee diverse. E' incredibile. Il tutto per non essere arrivati a nulla, per difendere un'idea politica sbagliata e per continuare a essere fuorilegge rispetto alla linea che detta la legge Madia».
LA SEGNALAZIONE

Sulla base di questo ragionamento i Comuni ribelli stanno valutando anche l'opportunità di segnalare tali spese agli organi di controllo e alla Corte dei Conti: «Sarebbe importante sapere cosa ne pensa», evidenzia il primo cittadino. Il sindaco di Spresiano sottolinea inoltre che il conto delle spese non può che essere fatto per difetto. «Alle consulenze e alle collaborazioni vanno aggiunte le parcelle degli avvocati che hanno difeso la società incalza così come le spese sostenute dagli altri Comuni che hanno fatto causa contro il privato assieme a loro». Non conta che le singole cifre non siano faraoniche. È una questione di principio. Ma non solo: «Quasi 10mila euro magari per alcuni non rappresentano un tesoretto sottolinea il primo cittadino ma sono soldi di Spresiano, come di altri Comuni. E di conseguenza deve essere Spresiano, come gli altri Comuni, a decidere come spenderli. Potrebbero essere usati per dare borse di studio ai ragazzi o per sostenere gli anziani. In qualsiasi caso, tanti o pochi, non è giusto che siano altri a decidere come spenderli». «E non bisogna poi scordare che Asco Holding ha fatto spendere soldi anche agli stessi Comuni per questioni legali conclude Della Pietra stanno giocando con i soldi dei cittadini. E questa cosa non si fa. Si rischia di far saltare i bilanci dei municipi. È vergognoso. Non si gioca con i soldi degli altri con leggerezza come se si facesse per sport».
Mauro Favaro
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Il Gazzettino