ARCELLA PADOVA Protestano i residenti del quartiere San Carlo in particolare

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PADOVA Protestano i residenti del quartiere San Carlo in particolare chi vive nelle abitazioni lungo via Pierobon e nelle strade limitrofe. All'improvviso dai giardini dislocati nei pressi delle case popolari sono state rimosse le panchine. Una brutta sorpresa per i cittadini abituati a uscire di casa e fermarsi a riposare o a leggere il giornale seduti in mezzo al verde. Una rimozione che i residenti non sanno spiegare e della quale nessuno, sembra, fosse stato avvertito. Tra i cittadini ci sono anche quelli che hanno tentato di ricevere spiegazioni dal Comune, ma senza riuscire a scoprire né chi abbia deciso per l'eliminazione delle panchine dall'area verde e tanto meno a che scopo, nonostante le vibranti rimostranze indirizzate all'amministrazione. Domande rimaste per un qualche giorno senza risposta fino a quando alcune panchine, sono state installate di nuovo, ma sistemate a filo di marciapiede in corrispondenza delle rotonde della vicina via Saetta. Uno spostamento che ha lasciato a dir poco perplessi i residenti. Non riescono a spiegarsi infatti come se prima potevano usufruirne in una piacevole area verde lontana dal traffico, ora dovrebbero sedersi lungo una via seppur di quartiere, ma trafficata dove c'è anche il supermercato molto frequentato, e trovano illogica soprattutto la sistemazione davanti alle rotonde. Se le panchine di San Carlo sono ritornate, restano invece dei fantasmi nel ricordo dei cittadini quelle che si potevano utilizzare a Chiesanuova nel parchetto che si trova all'angolo tra via Chiesanuova e via Fabre a ridosso del ponte delle Brentelle. Un giardino dove da anni i residenti chiedevano delle panchine nuove. Quelle datate infatti erano ormai ridotte ad un'intelaiatura di ferro che sosteneva assi di legno in condizioni pessime. Lo scorso aprile all'improvviso sono state installate delle bellissime panchine in ghisa delle quali i residenti si sono subito serviti. Sistemate sotto le fronde di alberi di alto fusto, un paio vicino anche alla fontanella che abbellisce il parco, offrivano ristoro a chi si fermava a leggere, a chiacchierare ma soprattutto erano sosta ristoratrice per gli anziani gravati dalle borse della spesa del vicino supermercato. A luglio scorso il parco è stato sgomberato da alcune famiglie di nomadi che bivaccavano tutto il giorno, ma nello stesso tempo, senza alcuna spiegazione, le panchine sono state smantellate.

Luisa Morbiato
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Il Gazzettino