Altri sei baby calciatori molestati

Altri sei baby calciatori molestati
CASTELFRANCOBaby calciatori molestati dal presidente della società di calcio: l'inchiesta si allarga e le potenziali vittime raddoppiano così come i procedimenti penali. È...

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CASTELFRANCO
Baby calciatori molestati dal presidente della società di calcio: l'inchiesta si allarga e le potenziali vittime raddoppiano così come i procedimenti penali. È quanto emerso dagli ultimi sviluppi dell'inchiesta, coordinata dal pm Massimo Zampicini. Sul registro degli indagati, seppure come atto a tutela delle garanzie della difesa, c'è sempre il 57enne presidente di una società di calcio giovanile della Castellana. A maggio l'uomo venne arrestato con l'accusa di violenza sessuale su minore. Stesso reato ma fatti diversi quelli ipotizzati ora dalla Procura.

NUOVI ACCERTAMENTI
Agli otto baby calciatori sentiti 3 mesi fa nell'incidente probatorio davanti al giudice Angelo Mascolo, se ne sono aggiunti altri sei, sfilati davanti al giudice Piera De Stefani. A segnalare i presunti abusi e le attenzioni morbose del 57enne i genitori dei bambini, che avrebbero confermato le parole delle prime 8 vittime. Nei confronti delle 14 presunte vittime, sempre in indagini, si stanno completando controlli tecnici per stabilire la loro capacità di testimoniare. A novembre, come chiesto dall'avvocato Vincenzo Arcidiacono, il giudice Mascolo aveva rimesso in libertà il 57enne, togliendo dopo i domiciliari anche l'obbligo di firma.
IL CASO

A scoperchiare il bubbone la denuncia dei genitori di un baby calciatore, 9 anni, che aveva confidato d'essere stato molestato, come altrui, dal dirigente sportivo: abbracci prolungati e inopportuni e attenzioni fisiche eccessive. Comportamenti equivoci che, secondo i carabinieri di Castelfranco, sarebbero iniziati nel 2016. «Atteggiamenti normali in ambienti sportivi», la tesi della difesa. Abbracci per festeggiare un gol o una vittoria, ma del tutto innocenti. Pacche sul sedere di incoraggiamento, come se ne vedono anche tra gli atleti adulti. L'indagato, che si è dimesso dalla carica di presidente, ha sempre respinto le accuse, subendo un trauma tremendo dall'indagine. «È un uomo - spiega l'avvocato Arcidiacono - a cui hanno tolto la famiglia oltre che la serenità: per lui il calcio giovanile era la passione della vita. La squadra, i ragazzi e gli altri dirigenti del club erano la sua famiglia. Ora però quel capitolo si è chiuso ma emotivamente è ancora segnato». Ci vorranno ancora parecchie settimane perché i consulenti del giudice e della difesa completino le valutazioni sui ragazzini e stilino le loro relazioni. Tempi che potrebbero dilatarsi fino alla primavera del 2019.
Denis Barea
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Il Gazzettino