L'ALLARMEPORDENONE Ore 9.25, palazzo di giustizia di Pordenone. La centralinista riceve una telefonata allarmante: «Se ci tieni alla tua vita, esci perchè ho piazzato un...
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PORDENONE Ore 9.25, palazzo di giustizia di Pordenone. La centralinista riceve una telefonata allarmante: «Se ci tieni alla tua vita, esci perchè ho piazzato un ordigno». Mentre lei continuava a chiedergli chi fosse, l'uomo ha interrotto la comunicazione. In via precauzionale il Tribunale è stato evacuato. Le udienze sono state interrotte e gli uffici aperti al pubblico momentaneamente chiusi. In piazza Giustiniano è arrivato il personale della Questura e del Comando provinciale dei Carabinieri. Non è stato necessario mobilitare anche gli artificieri. È stata effettuata un'ispezione nelle aule d'udienza, nelle toilette (luogo dove in passato purtroppo era stato collocato un ordigno), nelle aree aperte al pubblico e negli uffici dove potevano essere entrati degli utenti. Una volta rientrato l'allarme bomba, dopo circa un'ora l'attività giudiziaria è tornata alla normalità.
Il caso, tuttavia, non è archiviato e c'è tutta l'intenzione di identificare chi si è preso la briga di mettere in subbuglio il palazzo di giustizia. Chi ha telefonato rischia una denuncia per procurato allarme, come è già successo in passato. La Polizia di Stato è al lavoro per rintracciare l'autore della telefonata anonima attraverso i tabulati telefonici. Si sta anche controllando quali fossero i processi o le procedure che ieri avrebbero potuto scatenare una simile reazione. Ieri mattina, ad esempio, quando è arrivata la telefonata si stavano trattando alcuni sfratti e alcune udienze civili. Una ritorsione? Un modo per bloccare le cause? O semplicemente uno scherzo di cattivo gusto? A stabilirlo saranno gli accertamenti.
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Il Gazzettino