ADRIALa nostra è una battaglia etica di civiltà. Lo hanno ribadito a chiare lettere sindacati e lavoratori del Centro servizi anziani scesi in piazza per il primo di una serie...
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La nostra è una battaglia etica di civiltà. Lo hanno ribadito a chiare lettere sindacati e lavoratori del Centro servizi anziani scesi in piazza per il primo di una serie di appuntamenti ed incontri con il territorio. Maestranze in piazza soprattutto per rivendicare quella «dignità nel lavoro» che a parer loro sarebbe andata calpestata all'interno della casa di riposo di riviera Sant'Andrea. Le loro rivendicazioni sono state affidate ad un lettera aperta con la quale hanno invitato tutti i cittadini a chiudere gli occhi ed a provare a rivivere mentalmente quello che hanno provato mentre assistevano una persona cara. «Rivivete le sensazioni di amarezza che avete provato mentre il vostro caro lentamente si stava spegnendo - hanno scritto -. Rivivete la difficoltà nel cercare di combattere con ogni mezzo quella trasformazione che pian piano consuma la persona, il peso fisico della difficoltà a mobilizzarlo».
L'ASSISTENZA
Quelle sensazioni i lavoratori vivono 24 ore al giorno per 365 giorni all'anno, dal momento che assistono persone non autosufficienti. «Al Centro servizi anziani lo abbiamo sempre fatto nel migliore dei modi. I nostri ospiti ed i loro familiari lo possono testimoniare. Ora però non ci è più permesso. Anche per questo motivo stiamo preparando la manifestazione di sabato 6 ottobre al mercato durante la quale incontreremo i cittadini e gli ospiti per raccontare il nostro lavoro, la vita all'interno del Csa di Adria e le tante storie delle persone che trascorrono parte della loro esistenza all'interno di questa struttura. Lottare insieme per la dignità, insieme per cambiare ed insieme per un futuro migliore».
G. Fra.
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Il Gazzettino