Acc Wanbao: tutti in piazza per salvare il posto di lavoro

Acc Wanbao: tutti in piazza per salvare il posto di lavoro
MELÈ il giorno della verità, la giornata in cui i lavoratori della Wanbao Acc di Mel torneranno in piazza per difendere il loro posto di lavoro. Ne sono in pericolo ben 93. I...

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MEL
È il giorno della verità, la giornata in cui i lavoratori della Wanbao Acc di Mel torneranno in piazza per difendere il loro posto di lavoro. Ne sono in pericolo ben 93. I dipendenti dello stabilimento zumellese, infatti, hanno deciso di proclamare otto ore di sciopero e di recarsi dalle 10 in poi sotto le finestre del municipio di Mel dove si terrà il Consiglio socio istituzionale. Un incontro a cui vi prenderanno parte i sindaci, le organizzazioni sindacali, le Rsu di stabilimento, l'azienda, la Regione del Veneto e i parlamentari bellunesi.

LA SPERANZA
L'auspicio è che da questo incontro si possa trovare una soluzione ai 93 esuberi previsti: le lettere di licenziamento collettivo saranno spedite mercoledì; i licenziamenti saranno poi effettivi dal 1 di ottobre, il giorno successivo alla fine della cassa integrazione straordinaria che l'azienda cinese ha deciso di non rinnovare.
IL PIANO INDUSTRIALE
Il piano industriale presentato dalla Wanbao parla di 120 esuberi. Nei mesi scorsi è stato sottoscritto dai sindacati un accordo con la Wanbao Acc per l'apertura di una mobilità su base volontaria, che ha visto l'adesione di 37 persone; si tratta per lo più di lavoratori vicini alla pensione o che hanno deciso di intraprendere nuove strade professionali. A rischio, quindi, restano 93 dipendenti.
LE OPZIONI

La prima ipotesi avanzata è stata quella di attivare turni di sei ore giornaliere invece che di otto; una soluzione percorribile anche se da una parte vorrebbe dire ridurre lo stipendio dei lavoratori del 25% e, secondariamente, non vorrebbe dire azzerare gli esuberi ma solo ridurli. In essere ne rimarrebbero ancora 30 e i sindacati non possono accettare un accordo di questo tipo. L'auspicio era che l'azienda, a fronte di un sacrificio dei lavoratori pronti a ridursi ancora il salario, facessero un passo avanti portando nuove lavorazioni in stabilimento ed azzerando così gli esuberi ma così non è stato. La seconda soluzione, quella che tutti auspicano, è una presa di coscienza da parte del territorio. Sindacati ed istituzioni (locali e regionali) hanno invitato le aziende del territorio di qualunque settore ad assumere i lavoratori in esubero dallo stabilimento zumellese. Attualmente però nessuna azienda sembra aver risposto. Ora si attende l'esito dell'incontro odierno, sperando in qualche novità; se così non fosse si aprirà una nuova trattativa della durata di 75 giorni, quelli che vanno da mercoledì al 30 di settembre.
Eleonora Scarton
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Il Gazzettino