A Nordest ha ucciso di più la seconda ondata del virus con picchi di oltre il 45%

A Nordest ha ucciso di più la seconda ondata del virus con picchi di oltre il 45%
IL BILANCIOVENEZIA Mai così tanti morti dal dopoguerra. Si sono contati 746.146 decessi nel 2020, 100.526 in più rispetto alla media dei cinque anni compresi tra il 2015 e il...

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IL BILANCIO
VENEZIA Mai così tanti morti dal dopoguerra. Si sono contati 746.146 decessi nel 2020, 100.526 in più rispetto alla media dei cinque anni compresi tra il 2015 e il 2019, che tradotto in percentuale fa registrare un più 15,6.

A pesare la pandemia nelle sue due ondate che hanno avuto andamento diverso a seconda delle varie regioni d'Italia. Il bilancio della prima fase dell'epidemia, che comprende i mesi tra marzo e maggio, è particolarmente pesante nel Nord Italia, con crescite più contenute solo in Veneto e Friuli Venezia Giulia che hanno un eccesso di decessi rispetto al quinquennio precedente rispettivamente del +19,4% e +9%. Cifre che sono però raddoppiate in Veneto e addirittura quadruplicate in Friuli durante la seconda ondata, quella partita dopo l'estate e che si è concentrata soprattutto nell'ultimo trimestre dell'anno.
LA PRIMA FASE
Ma andiamo per ordine, il macigno più pesante prima dei mesi estivi è caduto soprattutto sulla Lombardia con addirittura una crescita dell'111,8% di morti nel periodo marzo-maggio 2020, mentre per tutte le altre regioni del Nord, nel medesimo arco di tempo, l'incremento dei decessi è compreso tra il 42% e il 47% con la sola eccezione, appunto, delle regioni del Nordest d'Italia che sono riuscite a contenere la prima travolgente ondata. A svelare il triste conteggio di vite umane perse è il Rapporto Iss-Istat Impatto dell'epidemia Covid sulla mortalità 2020.
GLI ANZIANI
Se ne sono andati soprattutto i nonni. Il contributo più rilevante all'eccesso dei decessi 2020, come si è sempre detto e come è stato quindi confermato dai numeri, è dovuto all'incremento dei morti tra la popolazione che ha più di 80 anni, questo spiega il 76,3% dell'aumento di mortalità complessivo. In totale sono morti in 486.255 tra gli over 80 (76.708 in più rispetto al quinquennio precedente). L'incremento della mortalità nella classe di età 65-79 anni in termini assoluti è invece di oltre 20mila vite perse (su un totale di 184.708 morti nel 2020). Ma tra il prima e il dopo l'estate ci sono grandissime differenze.
L'ULTIMO TRIMESTRE
Un diverso andamento della mortalità si è avuto durante la seconda ondata di coronavirus in Italia. In alcune regioni l'eccesso di mortalità dell'ultimo trimestre del 2020 supera di gran lunga quello della prima ondata Covid (marzo-maggio 2020) e questo accade anche e sooprattutto a Nordest specie in Friuli Venezia Giulia che passa al +45,6% dell'ultimo trimestre dell'anno a fronte del +9% del periodo marzo-maggio, il Veneto ha invece registrato il +44,4% rispetto al 19,4% e nella Provincia autonoma di Trento il +65,4% rispetto al +53,1%.

Un maggior numero di vittime nella seconda ondata della pandemia che si è registrato anche in Valle d'Aosta (+63,7% rispetto al +42,6% di marzo-maggio) e in Piemonte (+53% rispetto al +47,5%). Al contrario, l'eccesso di mortalità ottobre-dicembre sulla media dello stesso periodo per 2015-2019, è più basso di quello della prima ondata in Lombardia (+37,1% contro al +111,8%), Emilia Romagna (+25,4% sul +43,6%), Liguria (+33,9 contro +42,2%) e nella Provincia autonoma di Bolzano (+39,1% rispetto a +45,4%).
r.ian.
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Il Gazzettino