(A.Gar.) La qualità dell'aria di Rovigo non può più aspettare decisioni

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(A.Gar.) La qualità dell'aria di Rovigo non può più aspettare decisioni forti e condivise, con l'inverno ormai passato ma uno che arriverà e i 35 sforamenti massimi consentiti...

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(A.Gar.) La qualità dell'aria di Rovigo non può più aspettare decisioni forti e condivise, con l'inverno ormai passato ma uno che arriverà e i 35 sforamenti massimi consentiti al livello di Pm10 ormai raggiunti e facilmente superabili.

Queste sono le preoccupazioni riportate dall'Agenzia regionale per l'ambiente Arpav e da Legambiente intervenute a Vicenza nel tragitto toccato dal treno verde impegnato nel rilevamento dati. Le centraline posizionate nel centro cittadino del capoluogo polesano solo negli ultimi dieci giorni hanno registrato un superamento del livello di 50 µgr/mc (microgrammi per metro cubo) in almeno metà delle giornate, valori molto vicini in altre quattro e il solo 21 marzo scorso relativamente tranquillo a 33. Superare la quota di 50 corrisponde a un rischio grave per la salute, arrivare a 77, il picco toccato il 19 marzo, avvicina addirittura a quello di pericolo.

«Sei capoluoghi su sette in regione, con la sola eccezione di Belluno, hanno una situazione di allarme 0 - ha denunciato il presidente di Legambiente Veneto, Luigi Lazzaro - Significa che l'aria è inquinata nei rilevamenti da ottobre ad aprile, ma di fatto aver già sforato ora con un inverno passato e uno che arriverà pone seri quesiti da affrontare. La nostra proposta è un piano di coordinamento che progetti nuove possibilità per la viabilità, ma anche per quanto riguarda emissioni aziendali e private come le caldaie e, come già rilevato per le condizioni dei treni, deve essere incentivato e gestito meglio l'utilizzo di mezzi pubblici. Aver sforato i limiti di legge già adesso di sicuro non fa presagire nulla di buono». E pensare tra l'altro che l'Italia registra solamente i livelli di Pm10 e non quelli di Pm2,5 o nanopolveri, tra le principali cause riscontrate dell'insorgenza di tumori. Lo sforamento della quota 50 per dieci giorni consecutivi comporta lo scatto successivo nell'allarme 1 e sopra 100 per tre giorni l'allarme 2 e la conseguente attuazione di piani di contenimento, come il blocco del traffico.
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Il Gazzettino