Luca Zaia in diretta oggi: «Veneto verso l'arancione? Il nostro Rt gira intorno all'1, aspettiamo». Vaccini: «Siamo primi in Italia, oggi finiamo la prima fornitura»

Luca Zaia in diretta oggi, giovedì 7 gennaio 2021, per gli ultimi aggiornamenti sul Coronavirus in Veneto. E' di questa mattina la notizia di una lettera di 900...

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Luca Zaia in diretta oggi, giovedì 7 gennaio 2021, per gli ultimi aggiornamenti sul Coronavirus in Veneto. E' di questa mattina la notizia di una lettera di 900 genitori veneti al governatore perché riapra le scuole superiori dal primo febbraio, senza proroghe. Ma sul piatto oggi c'è anche e soprattutto la questione del possibile cambio di fascia del Veneto, che potrebbe essere destinato a ripartire nel 2021 in zona arancione, con tutte le restrizioni che questo comporterebbe. «Il nostro Rt si aggira intorno ll'1 - ha spiegato il presidente -, dobbiamo aspettare e vedere».

Ospiti oggi la dottoressa Cristina Ghiotto, che ha fatto il punto sulle Usca in Veneto, ed Elisa De Berti, la Vice Presidente e Assessore a Affari legali - Lavori pubblici – Infrastrutture - Trasporti, che è intervenuta sulle polemiche riguardo alla riapertura delle scuole e il nodo trasporto degli studenti.

Importante focus di Zaia sui vaccini«Dal primo di febbraio siamo pronti a partire con la seconda fase delle vaccinazioni», ha affermato il presidente, sottolineando che entro il 21 gennaio sarà somministrata la seconda dose a quanti sono già stati vaccinati.

 

 

Zaia in diretta oggi

 

Il bollettino

Tamponi molecolari fatti ad oggi 3milioni 413mila, test rapidi 7221, positivi da inizio pandemia 277.331, positivi oggi 92.176, nuovi positivi nelle ultime 24 ore 3.596 (14% incidenza positivi su tamponi fatti), decessi in totale 7157, 43 decessi nelle ultime 24 ore. Sono 3.367 i ricoverati (2978 in area non critica - 389 in terapia intensiva, +15 nelle ultime 24 ore). «Abbiamo un trend di calo dei ricoveri negli ultimi giorni» - ha spiegato Zaia - aumentano le dimissioni rispetto alle prese in carico, sembra un'inversione di tendenza. 11441 i dimessi da inizio pandemia. 

Rt Veneto

«Speriamo che la decrescita dei ricoveri diventi una tendenza costante, ora avremo 2 giorni di zona gialla, nel weekend saremo arancioni. Bisogna capire che fascia ci attribuirà il Governo, l'Rt del Veneto gira intorno all'1. Occorre capire da che parte andremo, ma non aspettiamoci un Rt del Veneto a 1.10-1,15, perché non c'è», ha assicurato il governatore Zaia.

Nuovo parametro

La valutazione delle fasce delle regioni passa sempre dai 21 parametri, aggiustati nelle ultime settimane. Ma esiste anche una richiesta fatta proprio dalle Regioni affinché si valuti un dato fino ad oggi non inserito: «Vorremmo introdurre il parametro dell'incidenza dei positivi su 100mila abitanti fra i parametri per valutare le fasce regionali, dal bollettino dopo il 15 è probabile che questo parametro venga recepito dal nuovo Dpcm».

Terza ondata

La paura di una nuova e forte ondata di Coronavirus in italia è argomento di dibattito quotidiano, Zaia ha spiegato: «Il pericolo di una terza ondata Covid ci è stato confermato dal ministro Speranza in riunione domenica sera, noi come governatori abbiamo detto "ci rimettiamo a quello che decide l'Istituto Superiore della Sanità"». 

Fasi Covid

Cosa è cambiato rispetto alla prima fase? «Non avevamo i dispositivi, oggi le abbiamo - ha commentato Zaia -. Non avevamo la diagnostica. Facevamo 2mila tamponi al giorno, oggi 60mila. Non avevamo i protocolli di cura di oggi. A febbraio avevamo 464 terapie intensive, non le mille di oggi, non saremmo stati in grado di accogliere tutti i pazienti che prendiamo in carico oggi. Il virus non è più quello di marzo: quella di oggi è una mutazione, e non è neppure quello dell'estate, abbiamo 8 mutazioni. E poi è cambiato lo spirito dei cittadini: oggi è normale vederci con al mascherina, a febbraio avevamo paura di morire, oggi sembra più un tema dell'ospedale. Dobbiamo lavorare tutti assieme per venirne fuori. Rispetto a febbraio abbiamo 1.200 medici in più», ha concluso il presidente. 

Vaccini e siringhe

«Siamo i primi in Italia, oggi finiamo tutti i vaccini. Dovrebbe essere già arrivata la fornitura. E quanto hanno sorriso quando ho detto che abbiamo comprato le siringhe? Avete visto cosa è successo, e me le hanno anche chieste in prestito ma non vi dico chi... non le abbiamo date e alla fine hanno risolto da soli. Qualcuno ha il problema dell'ago, altri della dose, noi comunque abbiamo tutto», lo ha rivelato il governatore Zaia. «Adesso speriamo in Moderna che si conserva a temperatura da frigorifero. Sono oltre 40mila le dosi in arrivo oggi che verranno somministrate da domani mattina», ha assicurato, «noi facciamo in media 6mila vaccini al giorno, in una settimana la fornitura dovrebbe essere somministrata». Dai primi di febbraio dovrebbe iniziare la seconda fase del vaccino, a metà gennaio il Veneto inietterà già le seconde dosi di richiamo del siero ha chi ha già fatto la prima iniezione. «Ieri ho proposto che si valuti un benchmarck di virtuosità fra Regioni e che non si continui a fornire vaccino a chi continua a fare magazzino e non li inietta», anche questo retroscena è stato svelato in diretta oggi.

Passaporto sanitario

Dopo il vaccino si avrà una patente di immunità? Non si sa, ma il Veneto è pronto per farlo, lo ha assicurato Zaia: «La Regione Veneto vuole indiciduare un modello simile? io sono stato fra i primi a parlare di passaporto sanitario, il vaccino diventerà una discriminante. Noi abbiamo l'anagrafe vaccinale e possiamo predisporre immediatamente una certificazione per ogni cittadino veneto. Noi siamo pronti qualora ci venga richiesto».

L'assessore Manuela Lanzarin fa il punto sul personale sanitario: «Il bando della protezione civile ha avuto 24mila proposte, 19mila ci sono già, su queste 14mila sono medici e 4mila sono infermieri. Invece cercavamo 9mila infermieri e 3mila medici. Ci è stato garantito che non si tratta di personale sottratto ad altre mansioni Oggi ci sarà una nuova riunione tecnica per le assegnazioni provvisorie e limitate per un mese, poi convalidate intorno a marzo. Dobbiamo comunque aspettare la riunione di oggi per comprendere nel dettaglio. Il bando è nazionale lo ha fatto il commissario Arcuri attraverso le agenzie interinali, non sono assunte dalla Regione queste persone, ma assegnate da Arcuri alle Regioni».

Ristori

La questione del conforto economico alle aziende e ai commercianti non manca mai nella conferenza stampa di Zaia: «E' un tema che va assolutamente affrontato, dobbiamo essere al fianco dei nostri imprenditori. L'importante è che dietro a una zona ci siano i ristori. In Veneto vedo improbabile una zona Rossa, visti i nostri parametri».

Scuole

Oggi è il giorno della protesta in tutta Italia degli studenti che chiedono il rientro in presenza a scuola. «Vedo che condividiamo questa decisione con altre Regioni, io capisco i ragazzi, ma la decisione non è presa per puntiglio politico ma confortati dal parere degli scienziati e con l'intento di fermare il virus. Se non avessi chiuso le scuole oggi avrei la polemica per l'apertura delle scuole, tant'è che anche i sindacati di settore hanno detto che aprire non sarebbe stato prudente. E il tema dei trasporti non c'entra nulla, è un tema di sanità pubblica», ha risposto Zaia.

Scuola e trasporti

L'assessore De Berti chiarisce la questione trasporti in relazione alle scuole. «Vergognoso il comunicato stampa della Cgil su questo tema, anche perché è stata testimone di tutto quello che abbiamo fatto in Veneto. Dire che la Regione Veneto non ha fatto niente e che il merito di un ritorno a scuola sarà dei prefetti, questo non lo accetto. Tutte le regioni si sono trovate in difficoltà su tema trasporti, per altro. Per tutta l'estate negli incontri tecnici il ministro non si è preso la responsabilità di aumentare la capienza dei mezzi, io ho chiesto per tutta l'estate le risorse per avere allora i mezzi aggiuntivi. A novembre stavamo lavorando bene per la ripartenza, ai primi di dicembre siamo arrivati con un piano su tre scenari per i trasporti, perché non avevamo alcuna indicazione dal Governo. Eravamo pronti e siamo arrivati con questo documento con allegato un questionario per tutti gli studenti delle superiori per affinare il dato e dare la possibilità alle aziendei di trasporto di incrociare i dati. Ne risulta un centinaio di bus in meno che serviranno. Abbiamo messo nel piano anche l'assunzione di 200 persone per le verifiche a terra degli assembramenti - l'assessore ha spiegato come sia nato il piano trasporti veneto con i tre scenari e quello che è accaduto dopo -. La "palla" è passata poi ai prefetti, con Zappalorto ci siamo confrontati però costantemente, a loro abbiamo dato i nostri piani, gli scenari, suddivisi bacino per bacino fra urbano ed extra urbano. Di fatto i verbali dei prefetti confermano il piano coordinato dalla Regione con le aziende di trasporto. Sentirmi dire che la Regione fino a dicembre non c'è mai stata è inaccettabile. Quando la "palla" è passata ai prefetti con loro abbiamo concordato che con le parti sociali l'incontro lo avrei fatto io, e li ho convocati a distanza di due giorni, intorno al 9 dicembre, spiegando loro i numeri del risultato del piano. La Cgil ha lamentato in quel momento che avrebbe voluto partecipare alle riunioni per la costruzione del piano. Il primo febbraio, se si tornerà a scuola, il piano trasporti lo abbiamo».

 

USCA (Unità Speciali di Continuità Assistenziale)

L'assistenza territoriale e le cure domiciliari in Veneto: «La nostra regione ha una rete molto importante, 97 équipe infermieristiche, 865 infermieri dedicati solo alle cure domiciliari». Lo ha affermato la dottoressa Cristina Ghiotto. «Le nostre Usca vanno in domicilio ma anche nelle strutture residenziali, questo è molto qualificante e diverso dalla normativa nazionale. Inoltre abbiamo una forte integrazione con l'attività dei medici di medicina generale: ad ognuno è collegata una Usca. Le Usca lavorano anche con gli infermieri delle cure domiciliari. Ecco, questo è il nostro modello. Abbiamo 517 medici incaricati in Veneto. Dalle 8 alle 20 di ogni giorno le Usca sono attive. E' come se noi avessimo sempre ogni giorno 180 medici in attività, è una potenza di fuoco sul territorio. A dicembre ogni giorno abbiamo 9.300 pazienti seguiti dalle Usca. Ogni medico Usca viene pagato 40 euro orarie lorde».

 

Attacco al Congresso Usa

Un commento "fuori tema" Covid è stato chiesto al governatore Zaia in merito ai fatti accaduti negli Usa: «Per noi gli Stati Uniti sono la culla della democrazia e credo che questo sia un attacco alla democrazia, perché non si accetta il risultato elettorale. Il primo della classe non può permettersi di fare quello che farebbe l'ultimo, passa l'idea che tutto sia possibile, scene del genere le abbiamo viste l'ultima volta in Libia. Io sono vicino al popolo americano, credo che la democrazia debba avere il suo corso, è un fatto di rispetto. L'immagine degli Stati Uniti ne esce devastata e credo che Trump debba fare dichiarazioni che vadano in senso opposto a quello che è successo, abbiamo noi amministratori l'obbligo di indicare la via, e non deve essere la via che porta al burrone».

 

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Il Gazzettino