MONSELICE - È una storia drammatica di maltrattamenti familiari quella emersa nelle scorse settimane nella Bassa Padovana. Tutto è venuto alla luce alla fine...
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Minacce, spintoni e botte facevano ormai parte della quotidianità del ménage familiare. Il 34enne non si faceva remore a picchiare la compagna nemmeno davanti ai loro figli, di appena 12 e 8 anni, impauriti testimoni della violenza paterna.
Tra gli episodi ricostruiti dai carabinieri, figura anche quello in cui l’uomo, dopo essersi impadronito del telefono cellulare della moglie, e dopo averne visionato i contenuti (evidentemente non di suo gradimento), l’ha distrutto gettandolo dalla finestra della abitazione. In questo terribile contesto, la povera donna era costretta a vivere in uno stato costante di soggezione e prostrazione fisico psichica. Tanto grande era la sua sofferenza, che un giorno ha deciso di andarsene da casa, trovando riparo dai genitori. All’allontanamento il marito ha reagito nel modo peggiore. L’uomo, infatti, ha fatto sì che la donna non potesse più vedere da sola i propri figli, ma solo in alcune occasioni e sempre in presenza dell’uomo o dei nonni paterni. È stato a quel punto che la giovane mamma, disperata, si è decisa a recarsi alla stazione dei carabinieri di via Orti, dove ha sfogato tutto il proprio dolore, raccontando ogni episodio e ogni violenza subita.
Al termine dell’indagine dei militari, il Gip del Tribunale di Padova, evidenziando la spiccata pericolosità sociale dello straniero e giudicando “assai elevata” la probabilità di reiterazione del reato, ha emesso a suo carico un’ordinanza di allontanamento dalla casa famigliare, con divieto di incontro e avvicinamento alle parti offese, ovvero alla moglie e ai due figli.
I carabinieri hanno notificato l’ordinanza al 34enne nei giorni scorsi. L’uomo non ha potuto opporsi in alcun modo e ora la mamma e due figli potranno provare a recuperare un po’ di serenità.
Si chiude così, almeno al momento, una drammatica storia familiare, con un intervento del Gip e un provvedimento cautelare volto a tutelare e a proteggere una donna e i suoi due figli minori. Fondamentali sono stati, ovviamente, la denuncia sporta dalla vittima e l’azione dei militari, svolta nell’ambito dell’opera di prevenzione e contrasto nel delicato settore della violenza di genere e coordinata in ogni sua fase dalla Procura della Repubblica di Padova.
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Il Gazzettino