Scoperta l'azienda vitivinicola degli antichi romani: ha oltre 2000 anni

L'archeologo Massimo Lavarone nella villa rustica romana di Muris, a Moruzzo, in Friuli
MORUZZO (Udine) - Aperti fino a inizio luglio gli scavi nell’area della villa rustica romana a Moruzzo, nella Collinare Friulana. Siamo in località Muris, in mezzo...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
MORUZZO (Udine) - Aperti fino a inizio luglio gli scavi nell’area della villa rustica romana a Moruzzo, nella Collinare Friulana. Siamo in località Muris, in mezzo alle campagne, dove già negli anni Ottanta del secolo scorso erano stati segnalati ritrovamenti di laterizi e mattoni, e si diceva che qui passasse un’antica strada romana. Poi i soci della Società friulana di archeologia, in accordo con i proprietari del terreno, con il Comune e ottenuta la concessione dal Ministero dei beni culturali, hanno iniziato a scavare.

 

Ed è allora, 6 anni fa, che sono emersi i primi resti di una villa romana. Si tratta di una villa agricola, cioè di una fattoria molto grande utilizzata per la coltivazione delle campagne, realizzata nel primo secolo avanti Cristo, quindi in piena epoca di colonizzazione del Friuli da parte dei romani. Sono stati messi in luce fino a oggi una serie di ambienti di servizio, dei cortili adiacenti la villa vera e propria, usanti per gli animali, per le lavorazioni legate alla campagna e per la cottura.

Sono stati trovati in particolare diversi focolari che però non si sa ancora a cosa potessero servire. Gli archeologi della Sfa, però, credono di aver compreso perché era stata fondata questa villa agricola: tra i reperti rinvenuti, infatti, anche una targhetta del 106 dopo Cristo, dove si leggono i nomi dei consoli Commodo e Ceriale; siamo quindi nell’epoca dell’imperatore Traiano.

Sulla targhetta si legge anche “Vite Setina”. Per gli archeologi questa targhetta faceva parte di un contenitore in legno entro in quale erano state trasportata delle barbatelle, cioè degli innesti di vite, provenienti dall'antica Setia, oggi Sezze Romano, in provincia di Latina. Lì si coltivava la vite setina, nota in tutto il mondo antico, amata dall’imperatore Augusto. Dava il vino setino, un vino rosso denso e pastoso, “che spocava”, tanto era scuro.


La villa rustica di Moruzzo, quindi, era con ogni probabilità un’antica azienda vitivinicola, la più antica trovata intatta in Friuli Venezia Giulia. Il sito fu utilizzato per 400 anni e poi fu abbandonato, forse per una pestilenza nei tempi delle guerre di Marco Aurelio, quando furono decimati uomini e animali. Lo avvalorerebbe il ritrovamento, in questa zona di scavo, di cinque fosse di 8 bovini, evidentemente morti per mattia. La fattoria non mostra segni di distruzione né di un riutilizzo successivo al IV secolo dopo Cristo. È un unicum in regione. I risultati degli scavi di quest’anno, per la direzione scientifica di Maurizio Buora e la direzione tecnica di cantiere di Massimo Lavarone, saranno presentati alle 17 di sabato 22 luglio, con una visita guidata proprio nel sito di Muris.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino