MORUZZO (Udine) - Aperti fino a inizio luglio gli scavi nell’area della villa rustica romana a Moruzzo, nella Collinare Friulana. Siamo in località Muris, in mezzo...
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Ed è allora, 6 anni fa, che sono emersi i primi resti di una villa romana. Si tratta di una villa agricola, cioè di una fattoria molto grande utilizzata per la coltivazione delle campagne, realizzata nel primo secolo avanti Cristo, quindi in piena epoca di colonizzazione del Friuli da parte dei romani. Sono stati messi in luce fino a oggi una serie di ambienti di servizio, dei cortili adiacenti la villa vera e propria, usanti per gli animali, per le lavorazioni legate alla campagna e per la cottura.
Sono stati trovati in particolare diversi focolari che però non si sa ancora a cosa potessero servire. Gli archeologi della Sfa, però, credono di aver compreso perché era stata fondata questa villa agricola: tra i reperti rinvenuti, infatti, anche una targhetta del 106 dopo Cristo, dove si leggono i nomi dei consoli Commodo e Ceriale; siamo quindi nell’epoca dell’imperatore Traiano.
Sulla targhetta si legge anche “Vite Setina”. Per gli archeologi questa targhetta faceva parte di un contenitore in legno entro in quale erano state trasportata delle barbatelle, cioè degli innesti di vite, provenienti dall'antica Setia, oggi Sezze Romano, in provincia di Latina. Lì si coltivava la vite setina, nota in tutto il mondo antico, amata dall’imperatore Augusto. Dava il vino setino, un vino rosso denso e pastoso, “che spocava”, tanto era scuro.
La villa rustica di Moruzzo, quindi, era con ogni probabilità un’antica azienda vitivinicola, la più antica trovata intatta in Friuli Venezia Giulia. Il sito fu utilizzato per 400 anni e poi fu abbandonato, forse per una pestilenza nei tempi delle guerre di Marco Aurelio, quando furono decimati uomini e animali. Lo avvalorerebbe il ritrovamento, in questa zona di scavo, di cinque fosse di 8 bovini, evidentemente morti per mattia. La fattoria non mostra segni di distruzione né di un riutilizzo successivo al IV secolo dopo Cristo. È un unicum in regione. I risultati degli scavi di quest’anno, per la direzione scientifica di Maurizio Buora e la direzione tecnica di cantiere di Massimo Lavarone, saranno presentati alle 17 di sabato 22 luglio, con una visita guidata proprio nel sito di Muris. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino