FIUME VENETO - È rimasta letteralmente sconvolta quando ha aperto il messaggio Whatsapp inviatole da un cliente del mobilificio dove lavora e ha scaricato il video...
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LE INDAGINI Ora saranno le indagini, ancora in corso, a stabilire come quel materiale vietato sia finito nel cellulare dell'immigrato e come sia stato possibile che il breve filmato sia partito in allegato ad un messaggio. Nei confronti del cinquantenne poco dopo la denuncia i carabinieri di Fiume Veneto, che si stanno occupando del caso, hanno anche effettuato un sequestro, in casa e sul posto di lavoro portando via per esaminarli altri tre cellulari e un tablet.
LA VICENDA La vicenda risale all'aprile di quest'anno quando l'operaio 50enne si era recato in un mobilificio del pordenonese per l'acquisto di tavoli, sedie e poltrone. Ad aiutarlo nella scelta era stata una venditrice 40enne del negozio, residente a Fiume Veneto, con cui l'uomo si sarebbe successivamente scambiato i numeri di telefono per poter rimanere in contatto e gestire più facilmente gli ordini. I due si sarebbero sentiti occasionalmente nei giorni successivi: qualche breve telefonata a cui sarebbero seguiti un paio di messaggi. Comunicazioni assolutamente normali tra cliente e venditore, ma la sera del 18 aprile la donna ha ricevuto un messaggio via Whatsapp dal 50enne, apparentemente privo di contenuto scritto ma con un video in allegato. Lei lo ha aperto e scoperto che si trattava di un filmino pornografico. Si irrita, pensa ad una avance di cattivo gusto ma poi si accorge del dettaglio più inquietante: gli attori non sono tutti degli adulti, uno dei protagonisti di quelle scene è chiaramente minorenne.
LA DENUNCIA La donna si reca la sera stessa alla stazione dei carabinieri per sporgere denuncia. I militari dell'Arma hanno quindi acquisito il video e avviato le indagini, approdate nel sequestro di tutte le apparecchiature elettroniche mobili del ghanese. «Io non so come sia partito quel video - si difende il 50enne - lo giuro. Sono un uomo di chiesa, non faccio quelle cose, non guardo simili porcherie». E punta il dito contro un conoscente che spesso si ferma a casa sua «Gli ho prestato il telefono diverse volte - accusa - è un tipo strano, non posso dirlo con certezza ma forse quel filmino lo ha scaricato lui».
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Il Gazzettino