I vescovi trevigiani: «I profughi vanno accolti o non siete cristiani»

Mons. Gianfranco Agostino Gardin e mons. Corrado Pizziolo
TREVISO - Di fronte al dovere cristiano di cogliere i profughi «non rispondiamo come Caino: sono forse io il custode di mio fratello?». ...

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TREVISO - Di fronte al dovere cristiano di cogliere i profughi «non rispondiamo come Caino: sono forse io il custode di mio fratello?».


È il forte appello lanciato dal vescovo di Treviso, monsignor Gianfranco Agostino Gardin e del vescovo di Vittorio Veneto, monsignor Corrado Pizziolo ai trevigiani, dopo le proteste dei giorni scorsi contro gli immigrati.

«Dobbiamo confessare che rimaniamo sconcertati - sottolineano i vescovi sulle pagine dei settimanali diocesani oggi in edicola - di fronte alla deformazione di un cristianesimo professato a gran voce, e magari difeso con decisione nelle sue tradizioni e nei suoi simboli, ma svuotato dell'attenzione ai poveri, agli ultimi: dunque svuotato del Vangelo, dunque svuotato di Cristo».

I vescovi scrivono di «decisioni improvvide» per quanto riguarda le soluzioni di ospitalità come quella che ha portato alla rivolta di Quinto, a Treviso e fanno sapere che, «c'è chi interviene con generosità ma è costretto a sfidare anche, pu
rtroppo, l'ostilità di alcuni».

I vescovi li ringraziano «di cuore» e, subito dopo, respingono con energia chi accusa anche settori della Chiesa di speculazione: «Si dice che vi sia chi specula sull'accoglienza: è possibile, ma ci dispiace che questo giudizio talora sia espresso, indiscriminatamente su tutti, non esclusa la Caritas. Non vorremmo che fosse un modo ignobile di cercare scuse alla propria grettezza».

«Come comunità cristiane - sottolineano i due vescovi - non dobbiamo rinunciare a fare la nostra parte per quello che possiamo, senza rifugiarci dietro la vastità del fenomeno e la sua infelice gestione a livello alto».
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Il Gazzettino