«Venicemarathon: gara, riciclo e ponti accessibili»

«Venicemarathon: gara, riciclo e ponti accessibili»
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VENEZIA È un evento glocal, la Venicemarathon che si snoderà domenica per l'edizione numero 34. tra Riviera del Brenta e centro storico, e da questa doppia natura trae la sua forza: manifestazione globale per la partecipazione di atleti da tutto il mondo e visibilità internazionale (oltre 80 paesi collegati alle immagini Rai) ma fortemente locale per la capacità di mobilitazione dei volontari, il radicamento (basti pensare alle 4 Family Run, con oltre 20mila tra grandi e piccoli), la capacità di riversare iniziative di carattere sociale e solidale sul territorio. E pesa pure, tanto, la capacità dello staff guidato dal presidente Piero Rosa Salva e dal dg Lorenzo Cortesi di rinnovarsi non solo sotto l'aspetto sportivo. In un 2019 caratterizzato dalla centralità dei temi ambientali la VM ha anticipato i tempi investendo sul riciclo dei materiali di plastica. «La Venicemarathon - spiega Piero Rosa Salva - già nel 2018 è stata selezionata dalla Regione Veneto quale evento pilota per testare situazioni sostenibili, per fare in modo che anche le manifestazioni sportive tengano nel debito conto il loro impatto ambientale. Grazie a Confindustria abbiamo  stretto un accordo con Corepla (il Consorzio creato per dare una seconda vita agli imballaggi in plastica) e già nell'edizione 2020 buona parte degli articoli in plastica della VM saranno frutto di riciclo. Economia circolare vera».

Del resto vi siete fatti sempre apprezzare lasciando alla fine un percorso anche più pulito di quello che trovate...
«Venezia è una città speciale e particolare, un comportamento diverso sarebbe stato un autogol. Il rispetto del territorio è sempre stato uno dei tre cardini della nostra azione, insieme alla solidarietà e alla spinta sul fronte dell'accessibilità».
Se oggi diversi ponti del centro storico hanno rampe a misura di disabili e molte altre sono in progettazione è merito anche dell'azione di pungolo della VM.
«La maratona di Venezia col solo fatto di esserci è stato un acceleratore formidabile, ha quasi imposto il tema dell'accessibilità nel centro storico: se su quei ponti ci passavano gli atleti potevano crearsi le stesse condizioni per tutti, e così è stato».
È il vostro orgoglio, guardandovi indietro?
«Beh, sì. Ma devo dire che così come la VM è l'espressione di un gioco di squadra, con in campo oggi perfino i figli dei primi volontari di 34 anni fa, lo stesso è stato per le rampe. Abbiamo contato nel tempo sull'attenzione delle amministrazioni comunali, sulla sensibilità della Soprintendenza, e anche sulla pressione che un giornale come Il Gazzettino ha saputo e voluto esercitare sul tema».
Siete stati anticipatori anche del numero chiuso: perchè avete deciso di fermarvi a quota 8mila iscritti?
«Non era un messaggio politico ma consapevolezza della specialità della città e la determinazione a rispettare chi la vive. Avremmo potuto avere più runners, ma giocandoci la considerazione di cui godiamo».
È stata una scelta vincente, 34 anni fa, di partire dalla Riviera del Brenta? 
«Vincente e coraggiosa, 40 anni fa era conosciuta per essere la terra della mala e di Maniero, al massimo si parlava del distretto delle scarpe. Grazie alle riprese televisive andate in tutto il mondo abbiamo rivelato le bellezze delle Ville e del territorio del Brenta, è stata un'intuizione. Ma cerchiamo anche di cogliere le opportunità che di volta in volta si creano sul percorso: appena fu realizzato il parco di San Giuliano a Mestre, nel 2004, noi ci portammo i maratoneti, e lo stesso abbiamo fatto l'anno scorso passando per l'M9».
Progetti per il futuro? 

«Restare in questo solco: una manifestazione che non tradisce la natura di grande evento sportivo internazionale ma che riesca ad essere portatrice anche di altri valori e funzioni, come moltiplicatore di opportunità per il territorio. E permettetemi, con l'occasione, di ricordare a nome di tutti noi il vostro Luca Miani, un giornalista che ci ha seguito fin dalla prima edizione nell'86 e che dei valori della Venicemarathon è stato sempre partecipe».
Tiziano Graziottin Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino