VENEZIA - Domani è il 25 aprile e, ancora una volta, i fari della ribalta saranno accesi e puntati a Venezia sulla polemica delle bandiere con il leone di San Marco in...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
A centrosinistra tutto questo è stato visto come una provocazione, tanto che il "Comitato bandiera italiana - 17 marzo" ha contattato la Questura chiedendo di fare attenzione ed eventualmente vietare manifestazioni di carattere indipendentista. «Serbiamo nella memoria - scrive Oliviero Cassarà, portavoce del comitato - la calata venetista del 2015 e di come allora fu svilita Piazza San Marco, che a maggior ragione il 25 aprile deve essere di tutti e non essere presa in ostaggio dagli indipendentisti e dai loro slogan secessionisti». A preoccupare il Comitato è soprattutto il fatto che il Comune possa prestare il fianco a questo tipo di manifestazioni.
«Trovo abbastanza squallido - aggiunge Minica Sambo, consigliere comunale Pd - il fatto che si rivendichi l’indipendenza nel giorno in cui si ricordano le lotte per tenere questo Paese unito e mi auguro che il Comune prenda le distanze. Personalmente e come partito stiamo cercando di superare questo assurdo dualismo tra le feste della Liberazione e di San Marco. È per questo che quest’anno abbiamo istituito il "bòcolo resistente", piantando un melograno per ricordare una partigiana veneziana».
Il Comune getta acqua sul fuoco. «Portare la festa di San Marco a livello istituzionale - precisano da Ca’ Farsetti - è proprio il modo per celebrare il patrono della città eliminando gli estremismi. Portiamo la Fenice e alcuni racconti storici e infine ci sarà un saluto del sindaco. D’altro canto - concludono - il Comune darà il massimo rispetto alla Liberazione, tanto che ogni alzabandiera e ogni omaggio vedrà presente un rappresentante della Città con la fascia tricolore. Non solo nei luoghi principali, ma su tutti. È questo il segno migliore per dire che questa è una festa di tutti e per tutti». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino