In piazza San Marco “bocolo”
contro i venetisti

Sabato 23 Aprile 2016 di Michele Fullin
In piazza San Marco “bocolo” contro i venetisti
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VENEZIA - Domani è il 25 aprile e, ancora una volta, i fari della ribalta saranno accesi e puntati a Venezia sulla polemica delle bandiere con il leone di San Marco in piazza per la festa del patrono in contrapposizione alla festa tutta tricolore della Liberazione e a quella della tradizione dello scambio del "bòcolo" fra innamorati. Lo scorso anno, pur essendo da sempre vietate le manifestazioni a San Marco, i venetisti erano arrivati a centinaia "spontaneamente", sventolando bandiere e spiegando un gonfalone orogranata lungo 24 metri. Quest’anno pare che si replicherà, dato che il tam tam sui social network è insistente da giorni. Con un particolare in più: per la prima volta dopo tanti anni il Comune ha deciso di dare spazio alla festa di San Marco in modo istituzionale, con una serie di manifestazioni a partire dalle 16. Ci saranno l’orchestra e il coro della Fenice, che alterneranno le esibizioni a racconti - letti da uno storico - sulla leggenda del ritrovamento del corpo del Santo, sulla leggenda del "bòcolo" e sulla storia della Serenissima. Fermi restando, ovviamente, alzabandiera, deposizioni delle corone d’alloro sulle lapidi dei partigiani, gli omaggi ai Caduti e agli Ebrei uccisi nella folle opera di sterminio nazifascista.
A centrosinistra tutto questo è stato visto come una provocazione, tanto che il "Comitato bandiera italiana - 17 marzo" ha contattato la Questura chiedendo di fare attenzione ed eventualmente vietare manifestazioni di carattere indipendentista. «Serbiamo nella memoria - scrive Oliviero Cassarà, portavoce del comitato - la calata venetista del 2015 e di come allora fu svilita Piazza San Marco, che a maggior ragione il 25 aprile deve essere di tutti e non essere presa in ostaggio dagli indipendentisti e dai loro slogan secessionisti». A preoccupare il Comitato è soprattutto il fatto che il Comune possa prestare il fianco a questo tipo di manifestazioni.
«Trovo abbastanza squallido - aggiunge Minica Sambo, consigliere comunale Pd - il fatto che si rivendichi l’indipendenza nel giorno in cui si ricordano le lotte per tenere questo Paese unito e mi auguro che il Comune prenda le distanze. Personalmente e come partito stiamo cercando di superare questo assurdo dualismo tra le feste della Liberazione e di San Marco. È per questo che quest’anno abbiamo istituito il "bòcolo resistente", piantando un melograno per ricordare una partigiana veneziana».
Il Comune getta acqua sul fuoco. «Portare la festa di San Marco a livello istituzionale - precisano da Ca’ Farsetti - è proprio il modo per celebrare il patrono della città eliminando gli estremismi. Portiamo la Fenice e alcuni racconti storici e infine ci sarà un saluto del sindaco. D’altro canto - concludono - il Comune darà il massimo rispetto alla Liberazione, tanto che ogni alzabandiera e ogni omaggio vedrà presente un rappresentante della Città con la fascia tricolore. Non solo nei luoghi principali, ma su tutti. È questo il segno migliore per dire che questa è una festa di tutti e per tutti».
Ultimo aggiornamento: 24 Aprile, 08:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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