Dopo Nimis protesta a Trivignano contro l'arrivo di 50 nuovi profughi

Dopo Nimis protesta a Trivignano contro l'arrivo di 50 nuovi profughi
VENEZIA - Dopo la protesta a Nimis un altro centro di smistamento profughi nell'occhio del ciclone: è quello previsto nell'ex scuola elementare di Trivignano (Venezia),...

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VENEZIA - Dopo la protesta a Nimis un altro centro di smistamento profughi nell'occhio del ciclone: è quello previsto nell'ex scuola elementare di Trivignano (Venezia), proprio sulla Castellana, in grado di ospitare una cinquantina di persone.




Il commissario Vittorio Zappalorto invita i veneziani a non cedere alle tentazioni della protesta facile: «È impensabile che il capoluogo regionale si tiri indietro, anche se sta facendo già moltissimo». Perché proprio Trivignano? «E' l’unico edificio in condizioni civili e bisogna pensare che dopo l’estate le tendopoli sono poco idonee». L'edificio di due piani, con giardino su 2 lati, è all'angolo tra la trafficatissima via Castellana e via Cà Lin: è stato chiuso un anno fa, quando gli studenti sono stati trasferiti nel nuovo edificio.



Il presidente della Municipalità, Maurizio Enzo, e alcuni residenti però non sono d'accordo. «Ieri abbiamo consegnato le chiavi al servizio Patrimonio del Comune, ma quel luogo non è idoneo, perché si trova nel centro del paese. Il commissario ha ribadito che si tratta di un inserimento temporaneo però se la scuola è stata destinata a quel servizio, non è escluso che in futuro diventi un passaggio per tutti i migranti».



Per Enzo la struttura non può essere destinata a persone adulte: «I bagni sono quelli che utilizzavano i bimbi delle elementari, con i servizi igienici e i lavandini bassi. Non sarà facile lavarsi - conclude Enzo - Si tratta di persone in attesa di un progetto futuro, di inserimento, regolarizzazione o di un lavoro che consenta un minimo di sussistenza».



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Il Gazzettino