VENEZIA - Dopo la protesta a Nimis un altro centro di smistamento profughi nell'occhio del ciclone: è quello previsto nell'ex scuola elementare di Trivignano (Venezia),...
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Il commissario Vittorio Zappalorto invita i veneziani a non cedere alle tentazioni della protesta facile: «È impensabile che il capoluogo regionale si tiri indietro, anche se sta facendo già moltissimo». Perché proprio Trivignano? «E' l’unico edificio in condizioni civili e bisogna pensare che dopo l’estate le tendopoli sono poco idonee». L'edificio di due piani, con giardino su 2 lati, è all'angolo tra la trafficatissima via Castellana e via Cà Lin: è stato chiuso un anno fa, quando gli studenti sono stati trasferiti nel nuovo edificio.
Il presidente della Municipalità, Maurizio Enzo, e alcuni residenti però non sono d'accordo. «Ieri abbiamo consegnato le chiavi al servizio Patrimonio del Comune, ma quel luogo non è idoneo, perché si trova nel centro del paese. Il commissario ha ribadito che si tratta di un inserimento temporaneo però se la scuola è stata destinata a quel servizio, non è escluso che in futuro diventi un passaggio per tutti i migranti».
Per Enzo la struttura non può essere destinata a persone adulte: «I bagni sono quelli che utilizzavano i bimbi delle elementari, con i servizi igienici e i lavandini bassi. Non sarà facile lavarsi - conclude Enzo - Si tratta di persone in attesa di un progetto futuro, di inserimento, regolarizzazione o di un lavoro che consenta un minimo di sussistenza».
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Il Gazzettino