VENEZIA Una città come Venezia, che con l’acqua vive in simbiosi continua, deve anche poter garantire la fruibilità delle sue “strade”. È...
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L’INVESTIMENTO
L’operazione, tuttora in corso, consiste nello scavo dei rii in umido, cioè senza chiuderli con palancole e portarli a secco, che sarebbe troppo dispendioso. Di volta in volta, delle piccole chiatte, scavano per garantire un pescaggio minimo di almeno un metro e ottanta anche nelle condizioni peggiori. Lo scavo è partito da metà novembre che riguarda 20 rii nei sestieri di Santa Croce, San Polo, San Marco, Cannaregio e Castello, oltre alla pulizia del sedime dell’ex Piscina Rari Nantes davanti alla stazione. I lavori interesseranno quattro chilometri di rii, per una superficie complessiva di oltre 25mila metri quadrati di specchio d’acqua e l’eliminazione di quasi 15mila metri cubi di fanghi, da smaltire secondo le indicazioni stabilite dal Ministero dell’Ambiente. I soldi necessari per questa operazione, 3 milioni e mezzo, arrivano dal Patto per Venezia siglato a fine 2016 con l’allora presidente del Consiglio Matteo Renzi. Questi si aggiungono al milione già speso nel 2017 per lo scavo di altri canali.
OPERAZIONE FONDAMENTALE
«Proseguiamo un’operazione fondamentale - commenta ancora il sindaco - per assicurare non solo la navigabilità e la salubrità dei rii, ma anche per salvaguardare l’intero sistema acqueo della Laguna. È risaputo che i canali tendono inevitabilmente a interrarsi per il fisiologico spostamento di fango determinato dal flusso e riflusso delle acque. Risulta quindi necessario asportare i fanghi, un’azione che, fin dai tempi della Repubblica Serenissima, è sempre stata una priorità. Un’operazione invisibile agli occhi dei cittadini – conclude - ma fondamentale per garantire la vivibilità delle nostre vie d’acqua e, conseguentemente, di tutta la città».
RII INTERESSATI
I rii interessati sono quelli de Ca’ Brazzo, de Ca’ Tron, de la Frescada – S. Rocco, de le Muneghete, de S. Daniele - Riello, de S. Giovanni Evangelista, de S. Maurizio – Malatin, dei Ferali – Cavalletto, dei Gozzi – Sartori – S. Andrea, dei Lustraferi, dei Meloni, dei Muti, dei Servi, del Ghetto Novo, del Megio, del Piombo, delle Procuratie – Cappello, Priuli – S. Sofia e una parte di Rio Widmann oltre che al Bacino Orseolo e Rio Orseolo o del Caval e della Piscina Rari Nantes. Questi si vanno ad aggiungere ai rii dove l’intervento è già stato realizzato negli scorsi due anni come il Rio de la Panada, parte di Rio Widman, parte di Rio del Batelo, parte di Rio de S. Maria Maggior, parte di Rio de la Cazziola, Rio de S. Niccolò dei Mendicoli e parte di Rio de S. Marta.
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Il Gazzettino