«Venezia bella, ma scomoda» e i dipendenti non vogliono andare al lavoro

«Venezia bella, ma scomoda» e i dipendenti non vogliono andare al lavoro
VENEZIA - «Stiamo lavorando a un'opera di razionalizzazione delle sedi della Camera di Commercio, ma preciso che non abbandoneremo del tutto il centro storico di...

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VENEZIA - «Stiamo lavorando a un'opera di razionalizzazione delle sedi della Camera di Commercio, ma preciso che non abbandoneremo del tutto il centro storico di Venezia. Troveremo una sede adeguata per mantenere la rappresentatività».

A parlare così è il presidente della Camera di Commercio di Venezia e Rovigo Delta Po, Giuseppe Fedalto, dopo che il Gazzettino ha pubblicato la notizia della vendita della storica sede in Calle Larga XXII Marzo, i cui pregiatissimi restauri costati circa 10 milioni di euro sono stati inaugurati solo quattro anni fa.
La decisione di abbandonare il palazzo della Borsa di San Marco è nell'aria da parecchio tempo, tanto che le mire si sono concentrate in via Torino a Mestre, a fianco del Campus universitario, dove è stato acquisito il diritto di superficie per una somma intorno agli 8 milioni di euro e dove dovranno essere costruiti ex novo due edifici per ospitare tutti gli uffici di Mestre, Marghera e Venezia e la sede della Stazione sperimentale del Vetro, oggi divisa tra Murano e il Vega.
In effetti la sede di Venezia si estende su poco meno di 5000 metri quadrati, per ospitare una quarantina scarsa di dipendenti. Su un totale di oltre un centinaio. E quindi è già stata individuata una porzione di 885 metri quadrati - una parte al pianterreno, una di 400 metri quadrati al primo piano, una di 424 al secondo - da mettere a reddito. La stessa sorte potrebbe presto toccare a tutto il complesso.
«I costi di gestione del palazzo veneziano sono insostenibili - prosegue Fedalto - e comunque non riusciamo ad obbligare tutti i dipendenti a venire a lavorare a Venezia, bellissima ma logisticamente scomoda».
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Il Gazzettino