Coronavirus, perché il Veneto è arancione: come funziona l'algoritmo, come si calcola la fascia di rischio

Coronavirus, perché il Veneto è arancione: come funziona l'algoritmo, come si calcola la fascia di rischio
Coronavirus, perché il Veneto continua a restare arancione e non passa alla zona gialla? Come funziona l'algoritmo che decide le fasce delle Regioni? Quali sono i...

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Coronavirus, perché il Veneto continua a restare arancione e non passa alla zona gialla? Come funziona l'algoritmo che decide le fasce delle Regioni? Quali sono i parametri? come si calcola la fascia di rischio?

 

Quando il Veneto era in giallo, molti (per esempio i sanitari) invocavano il rosso. Ora che la regione è in arancione, c'è chi (come il mondo delle imprese) vorrebbe tornare alla casella di partenza. Bisognerebbe però tenere presente che la classificazione settimanale, operata dalla cabina di regìa, è regolata da una complessa serie di algoritmi, che sulla base di 21 parametri determinano una classificazione complessiva del rischio: è questa a stabilire il colore della fascia, al di là delle legittime argomentazioni poste quotidianamente sulla bilancia del dibattito pubblico, sempre alla ricerca di un difficile punto di equilibrio fra le esigenze della salute e le necessità dell'economia.

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Innanzi tutto va ricordato che i risultati del venerdì scontano inevitabilmente uno scarto temporale. L'ordinanza firmata ieri dal ministro Roberto Speranza, che entra in vigore oggi «per un periodo di quindici giorni, ferma restando la possibilità di una nuova classificazione», è fondata sul monitoraggio condotto dall'11 al 17 gennaio, il quale a sua volta comprende anche dati che si sono consolidati nelle due settimane precedenti. Già questo spiega perché le restrizioni attuali risultino più severe di quello che ci si potrebbe aspettare dalla lettura dei bollettini quotidiani, sempre più incoraggianti nell'indicare un progressivo calo delle curve. 


Algoritmo, come funziona

In aggiunta a questo, occorre però conoscere anche il meccanismo di classificazione del rischio, sintetizzato nel grafico e basato su tre fattori principali: la probabilità di diffusione del virus, l'impatto della malattia sui servizi sanitari e la resilienza territoriale. Per ciascuno di questi, il ministero della Salute e l'Istituto superiore di sanità pongono una serie di quesiti, a cui la Regione replica con i propri dati. In questo modo viene costruito un diagramma di flusso.

  • Si comincia con la probabilità. Domanda 1: sono stati segnalati nuovi casi negli ultimi 5 giorni? Risposta: sì. Domanda 2: vi è evidenza di un aumento di trasmissione, come ad esempio tendenza alla crescita dei casi, Rt maggiore di 1, incremento nel numero o nella dimensione dei focolai? Risposta: no (com'è noto, infatti, la scorsa settimana l'indice di contagio è addirittura sceso a 0,82). Fine del questionario: la probabilità di diffusione del virus viene definita «bassa».

 

  • Si procede poi con l'impatto. Domanda 1: sono stati segnalati nuovi casi negli ultimi 5 giorni in soggetti di età maggiore a 50 anni? Risposta: sì. Domanda 2: vi sono segnali di sovraccarico dei servizi sanitari? Risposta: sì (il tasso di occupazione delle Terapie intensive superava la soglia del 30%). Domanda 3: vi è evidenza di nuovi focolai negli ultimi 7 giorni in case di riposo, ospedali o altri luoghi che ospitino popolazioni vulnerabili? Risposta: sì. Fine del questionario: la valutazione di impatto sui servizi sanitari è reputata «alta». 

Analisi del rischio

Incrociando in una matrice a colori la probabilità «bassa» e l'impatto «alto», si ottiene un'attribuzione di «rischio moderato». A questo va poi sommato il giudizio sulla resilienza territoriale. Ma nell'esecuzione dei tamponi e nel tracciamento dei contatti, non viene segnalata alcuna allerta territoriale. Arriviamo così al problema aritmetico finale: quanto fa «rischio moderato» più zero? Risultato: «rischio moderato». Cioè arancione, punto.

 

Ripartizione giorno per giorno casi totali per regione

 

Casi positivi totali per regioni italiane ultimi 30 giorni

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Il Gazzettino