«Abbiamo il grosso problema della carenza di medici: per in Veneto stiamo parlando di 1.380 medici che mancano. Lo so, ne parlo tutti i giorni ma nell'ultimo concorso...
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INFERMIERI E OSS«In questi anni abbiamo aumentato gli oss, gli operatori sociosanitari, abbiamo gli infermieri e ridotto parte degli amministrativi e siamo disperati perché non ci sono medici. Questo è il problema. Abbiamo le pediatrie sguarnite, ci mancano anestesisti. All'ultimo bando per 130 posti si sono presentati una trentina. Molti sono specializzandi all'ultimo anno».
«Oggi - continua - un medico laureato non può fare il medico nei nostri ospedali perché deve avere la scuola di specialità. Decidiamo che serve? Facciamo in modo che tutti la facciano altro che numero chiuso, perchè non ne veniamo più fuori. Altrimenti dall'estrema qualità che abbiamo oggi finiremo per scegliere le prime soluzioni che passano per strada. E a proposito di questo io credo che il numero chiuso non ci permette di selezionare fino in fondo i migliori. Un bravo chirurgo lo selezioni nel momento in cui cominci a portarlo in sala operatoria. Non è solo studio. E noi lo selezioniamo con un test di ammissione a 19 anni? Non funziona così, è pericoloso questo sistema».
Inaugurando la sede regionale a Padova, Zaia ha sottolineato che «Azienda Zero è un neonato che nasce con questa filosofia: perchè fare appalti per ogni ospedale? Facciamone uno unico realizzando economie di scala: a regime si stima che risparmieremo 50-60 milioni di euro l'anno. Dunque a Padova esiste il modello della nuova sanità veneta che ci stanno copiando già altre regioni. È una sfida».
La sede sede operativa del cervellone regionale, aperta a Padova, è una macchina capace di gestire 54mila addetti, fare gare e appalti per nove miliardi di euro, e nello stesso tempo monitorare la qualità dei servizi forniti.
Mauro Giacon Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino