Veneto Banca come PopVi, verso il prezzo minimo: 10 cent ad azione

Veneto Banca come PopVi, verso il prezzo minimo: 10 cent ad azione
Per gli azionisti di Veneto Banca si preannuncia un destino da 'azzerati' quindi analogo a quello dei 119 mila soci della Banca Popolare di Vicenza. Se il prezzo...

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Per gli azionisti di Veneto Banca si preannuncia un destino da 'azzerati' quindi analogo a quello dei 119 mila soci della Banca Popolare di Vicenza. Se il prezzo dell'aumento di capitale verrà fissato, come sembra emergere nelle battute conclusive del pre-marketing, a 0,1 euro ad azione, i soci dell'istituto di Montebelluna vedranno andare in fumo, per chi ha acquistato il titolo al suo valore massimo (40,25 euro), fino al 99,75% dell'investimento. Ma perdite superiori al 99% verranno registrate anche da chi ha acquistato a 14 euro, nel lontano 1997. Al picco delle azioni, nel 2012, l'istituto di Montebelluna valeva 4,9 miliardi di euro. Valorizzato al minimo della forchetta l'istituto vale 12,2 milioni di euro. Considerato che con l'aumento della Bpvi sono andati in fumo 6,3 miliardi, se si considera il valore massimo raggiunto dalle azioni sotto la gestione di Gianni Zonin, il conto del dissesto delle due banche venete potrebbe salire a più di 11 miliardi di euro.(


In Borsa il titolo Bper è in calo dell'1,77% a 4,654 dopo le voci su un suo interesse per l'acquisizione di Veneto Banca. Anche Ubi Banca (-0,17%) ha smentito di avere un dossier su Veneto Banca. Il Messaggero delinea due scenari per Veneto Banca: un'ipotesi di acquisizione da parte di Bper, che interverrebbe in parallelo con il fondo Lone Star, interessato ai portafogli di Npl. Ipotesi subito smentita dal portavoce di Bper. Veneto Banca completerà il pre marketing sull'aumento di capitale lunedì prossimo e il cda, lunedì pomeriggio, dovrebbe fissare la forchetta di prezzo che non dovrebbe essere lontana da quella della Popolare Vicenza. A questo punto, si starebbe definendo la strada dell'ingresso del fondo Atlante nel capitale, sul modello di quanto accaduto per la Vicenza, visto che - sottolineano alcuni analisti del settore - l'interesse per l'aumento di capitale da 1 miliardo di Veneto banca sarebbe risultato molto basso nel pre marketing. Atlante sottoscriverebbe gran parte dell'aumento al fianco di alcuni soci che detengono il 10-15% della banca.


«Se non c'erano le Fondazioni, Atlante non partiva, e se non c'era Atlante, la Banca Popolare di Vicenza andava alla malora, lei e qualcuno che aveva dato la garanzia». Lo ha detto il presidente della Fondazione Cariplo, Giuseppe Guzzetti, interpellato sul recente intervento del fondo targato Quaestio Sgr del quale è stato uno dei promotori. Il presidente della Fondazione Cariplo ha sottolineato inoltre che «senza i 536 milioni delle Fondazioni, il livello fissato dalla Bce di 4 miliardi non sarebbe stato raggiunto e Atlante non poteva partire. Le Fondazioni hanno fatto uno sforzo incredibile, anche le più piccole che hanno voluto contribuire anche solo con 7 milioni, dimostrando un livello di solidarietà importante». «Il primo passo» con la Popolare di Vicenza «è fatto, vediamo ora come va l'aumento di capitale di Veneto Banca» ha aggiunto Guzzetti, in vista del Cda di lunedì della banca di Montebelluna e del possibile intervento del fondo Atlante. Il numero uno dell'ente milanese, senza sbilanciarsi sulle sorti dell'operazione, ha semplicemente ricordato che «lo strumento è lì pronto ad evitare che il sistema bancario italiano vada in crisi».
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Il Gazzettino