Veneto Banca, arriva il processo per 15 manager: Consoli e Trinca nei guai

Veneto Banca, arriva il processo per 15 manager: Consoli e Trinca nei guai
 La Procura di Roma ha chiuso le indagini sulle presunte irregolarità nella gestione di Veneto Banca. L'avviso è stato notificato all'ex ad...

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 La Procura di Roma ha chiuso le indagini sulle presunte irregolarità nella gestione di Veneto Banca. L'avviso è stato notificato all'ex ad dell'istituto Vincenzo Consoli e ad altri 14 indagati. Tra i reati contestati, sulla base delle indagini svolte dalla Guardia di Finanza, figurano ostacolo all'attività di vigilanza e aggiotaggio. Al centro dell'inchiesta finanziamenti erogati dall'istituto a soggetti che non avevano i requisiti per ottenerli ed altri finanziamenti concessi in cambio dell'acquisto di azioni della stessa Veneto Banca.


La Procura di Roma aveva dunque da tempo alzato il coperchio sull'«affaire» Veneto Banca, presentando il conto a Vincenzo Consoli e agli ex manager dell'istituto, per il tracollo finanziario che ha coinvolto migliaia di risparmiatori. L'ex ad era stato posto lo scorso mese di agosto agli arresti domiciliari per le ipotesi di aggiotaggio e ostacolo alle autorità di vigilanza. Con lui erano indagate altre 14 persone che hanno tenuto le redini di Montebelluna tra il 2013 e il 2014, prima dell'azzeramento del valore delle azioni e l'ingresso del fondo Atlante. Tra questi, gli ex presidenti Flavio Trinca, Francesco Favotto, poi Stefano Bertolo, responsabile della direzione centrale amministrazione dal 2008 al 2014, Flavio Marcolin, ex responsabile degli affari societari e legali, e con loro ex componenti del collegio sindacale e dirigenti di fascia alta. Il 'profittò del reato era stato stimato dai magistrati in 45,425 milioni di euro. Era questo il valore dei sequestri chiesti dal pm a carico dell'ex ad di Veneto Banca. Gli uomini della Guardia di Finanza hanno già sequestrato il palazzo di Vicenza in cui Consoli risiedeva, per un un valore di 1,8 milioni.


A due dei principali indagati, Flavio Trinca e Vincenzo Consoli, in passato rispettivamente presidente del Cda e amministratore delegato dell'istituto, la Procura di Roma contesta di aver indicato un patrimonio di Veneto Banca relativo agli anni 2012 (ultimo trimestre) e 2013 non corrispondente a quello reale. In particolare, non sarebbe stata decurtata una somma di circa 350 milioni di euro, pari al valore di azioni proprie dell'istituto che sarebbero state cedute a terzi in cambio di finanziamenti concessi proprio a questo scopo. Tale perdita sarebbe stata accertata durante un'ispezione della Banca d'Italia e successivamente corretta fino a 400,32 milioni dopo un'ulteriore ispezione della Bce. Allo stesso Consoli, tuttora agli arresti domiciliari, e a un altro ex presidente del Cda di Veneto Banca, Francesco Favotto, in carica nel biennio 2014-2015, si contesta di aver ostacolato le funzioni di vigilanza di Bankitalia e Consob nelle procedure, avviate nell'estate 2014, per l'aumento del capitale sociale di 474 milioni di euro sia fornendo indicazioni errate sul patrimonio dell'istituto, sia riguardo al collocamento di azioni a clienti finanziati dalla stessa banca. Le indagini sulle presunte irregolarità di Veneto Banca sono state svolte dalla Guardia di Finanza ed hanno determinato durante le indagini misure cautelari ed anche numerose perquisizioni eseguite dal Nucleo speciale di Polizia valutaria e dal Nucleo di Polizia tributaria di Venezia delle Fiamme Gialle.
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Il Gazzettino