Bankitalia, la vendita si sblocca ma resta l'ostacolo del caveau

La sede della Banca d'Italia in via Mazzini
PORDENONE - La sede di Bankitalia in via Mazzini torna al centro dell’interesse di possibili investitori. Lo stabile -...

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PORDENONE - La sede di Bankitalia in via Mazzini torna al centro dell’interesse di possibili investitori.


Lo stabile - lasciato libero dalla Banca centrale nell’ottobre del 2009 - negli ultimi due anni è stato messo sul mercato attraverso due procedure di bando con relativa asta: entrambi i tentativi, nonostante ci fossero delle offerte, alla fine sono andati deserti. Ora, però, per la cessione del centralissimo palazzo si apre una nuova possibilità: la modalità scelta dall’istituto è infatti quella della vendita attraverso la trattativa privata. Nelle ultime settimane sono stati manifestati un paio di interessi che starebbero per trasformarsi in vere e proprie offerte. Segno che lo stabile fa ancora gola nel mercato immobiliare.

Un edificio assai appetibile, soprattutto per la posizione in piena zona centrale e pedonale. Anche se il palazzone di Bankitalia per gli eventuali utilizzi futuri dovrà subire alcune modifiche: in particolare il "caveau" sotterraneo che si trova nello scantinato della struttura presenterebbe dei costi di demolizione piuttosto elevati. Il "caveau" super-blindato che serviva per custodire i valori quando Bankitalia era operativa è una struttura completamente in cemento armato e con altri accorgimenti necessari per la sicurezza. Demolirlo comporta un lavoro piuttosto impegnativo e anche costoso.

Ma la posizione dell’edificio e la possibilità di utilizzo nelle diverse tipologie immobiliari previste ne costituiscono un valore aggiunto. Infatti, oltre alla destinazione d’uso direzionale, vi sono anche quelle residenziale e commerciale. Ed è proprio l’utilizzo commerciale - soprattutto per piano terra e primo piano - che potrebbe creare l’interesse degli investitori. Le due proposte che starebbero per essere perfezionate provengono da due società italiane. Di più, per ora, impossibile sapere.


Lo stabile (3.500 metri quadrati, quattro piani fuori terra, uno interrato e il cortile interno) era stato messo all’asta la prima volta, nella primavera del 2012, a un valore a base d’asta di 5 milioni e 940 mila euro. Valore che era sceso, ma non di molto, nel gennaio del 2013 quando si era avviata la seconda procedura di vendita attraverso un bando. Ora con la trattativa privata, e con l’andamento ancora negativo del mercato immobiliare, il prezzo potrebbe essere ancora inferiore.

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Il Gazzettino