Vauro: «Il giorno del Ricordo trucida propaganda sovranista e neofascista»

Vauro
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ROMA - «La Giornata del Ricordo non può essere trasformata in quella della dimenticanza. Purtroppo quando la pietà umana diventa un alibi, per il modo in cui è stato istituito il Giorno del Ricordo diventa un volgare e trucido strumento di propaganda sovranista e neofascista. Salvini parla di vittime del comunismo? Ed io trovo ripugnante l'uso strumentale di questa ricorrenza» . A parlare con l'agenzia di stampa Adnkronos è il vignettista Vauro che solleva la questione: «Mattarella finalmente ha dichiarato che le responsabilità fasciste nella Shoah sono equiparabili a quelle naziste. Ed ha smantellato il mito degli italiani "brava gente". Non capisco perché sulla Giornata del Ricordo non abbia applicato lo stesso rigido criterio, parlando di angherie fasciste invece che di crimini di guerra».


Cerimonia Foibe, parla Gasparri e il Pd se ne va. Serracchiani: «Qui è diventato il palcoscenico della destra»

«Premetto che - afferma il vignettista - non posso non condividere la pietà umana per le vittime e gli orrori della seconda Guerra Mondiale nel mondo. Ma concordo con la Serracchiani: la giornata del Ricordo è il palcoscenico della destra sovranista. In Jugoslavia - rimarca Vauro - ci sono stati crimini di guerra fascisti, i primi campi di concentramento. Nel discorso alle truppe del 1942 Mussolini disse: 'so che in patria siete ottimi padri di famiglie, ma in queste terre non sarete mai abbastanza stupratori, ladri e assassinì. Perché il progetto fascista era un progetto di sostituzione etnica, quello che si perpetrò fu un genocidio. E noi - sottolinea - eravamo il paese aggressore».



ANPI. L'Associazione Nazionale Partigiani (Anpi) ha replicato a CasaPound che ha fatto affiggere in oltre città 100 striscioni con la scritta "Partigiani titini infami assassini". «Alle tradizionali e naturali miserie dei neofascisti rispondono la storia e la loro irrilevanza - ha ribattuto l'Anpi in una nota - Continueremo senza il minimo tentennamento, a fare il nostro dovere di memoria sana e attiva in particolare verso le nuove generazioni». 
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Il Gazzettino