Chiesa in bilico: ultime indagini per tentare di trovare una roccia solida per l'ancoraggio

La chiesa di San Martino Vescovo
VALLE DI CADORE - Ancora rilievi, ancor indagini sul sito pericolante dove sorge San Martino Vescovo a Valle di Cadore. Ieri e oggi sono ancora presenti gli esperti...

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VALLE DI CADORE - Ancora rilievi, ancor indagini sul sito pericolante dove sorge San Martino Vescovo a Valle di Cadore. Ieri e oggi sono ancora presenti gli esperti dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale di Trieste e dell’università di Parma che, dopo aver fatto un sistema di monitoraggio e installato le dovute strumentazioni nelle settimane passate, ora sono impegnati sulla verifica e raccolta di dati sismici fondamentali per la verifica delle condizioni in cui si trova la roccia sotto la rocca. Sono manovre tecniche di alto profilo scientifico che forniranno i risultati sui quali si potrà cominciare a progettare le opere di ancoraggio e consolidamento del sito tanto compromesso. Ma tutto è condizionato da come è la roccia, se è buona si potrà sperare di salvare la chiesa di Valle, diversamente lo scenario è tale che nessuno lo vuole nemmeno immaginare. Nessuno fra gli abitanti di Valle, e della borgata Costa soprattutto, che anche in queste giornate rimpiangono di non poter ascoltare il suono delle campane ormai mute da tempo.

L’occasione sarebbe stata quelle di ieri, festa di San Giovanni Battista al quale è dedicato uno degli altari laterali in San Martino, con lo scampanìo che solitamente la salutava; anche questa giornata è passata nel silenzio. San Martino domina la valle del Boite e, a causa di una serie di fenomeni erosivi accentuati dalla tempesta Vaia, ora si trova sospesa nel vuoto, al punto che il sindaco Marianna Hofer è stata costretta ad emettere un’ordinanza di chiusura, era il 12 febbraio scorso. Poco dopo il vescovo Renato Marangoni ha deciso di bloccare anche le campane affinché le vibrazioni non compromettessero ulteriormente la situazione.

Si sta facendo il possibile per salvarla cercando di capire se ci sono margini di manovra per un intervento, lo diranno a giorni i tecnici incaricati. San Martino è un edificio pieno di fascino e caro ai fedeli, al suo interno un vero e proprio tesoro d’arte da salvare con dipinti, statue, vasi, paramenti e diversi arredi sacri, oltre a sei preziosi altari in legno e ad un organo monumentale. Il vescovo Marangoni nei giorni scorsi nell’arcidiaconale di Pieve di Cadore, plaudendo alla pubblicazione del libro della collana Tesori d’Arte sull’altare a battenti, del 1400, che per l’occasione era stato aperto e chiuso per mostrarne la straordinaria bellezza, aveva detto: «E’ un piacere vedere tutto questo e pensare cosa significava per le comunità di fede di allora, penso a Valle e auspico che il lavoro di squadra possa aiutare nel conservare le tante nostre bellezze».
 

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Il Gazzettino