Foresta-laboratorio: capire l'eredità di Vaia con 500 nuove piante

Gli alberi abbattuti dalla tempesta Vaia di fine ottobre 2018
TAIBON AGORDINO - La foresta di Malgonera, a Taibon, diventa un laboratorio a cielo aperto post Vaia. Veneto Agricoltura e Università di Padova hanno infatti messo a...

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TAIBON AGORDINO - La foresta di Malgonera, a Taibon, diventa un laboratorio a cielo aperto post Vaia. Veneto Agricoltura e Università di Padova hanno infatti messo a dimora, con diverse modalità di impianto, 500 piantine che nei prossimi anni saranno in grado di fornire importanti indicazioni sulla crescita dell’area verde per la quale è previsto anche un progetto per migliorarne la viabilità. 

IL PROGETTO
La foresta demaniale regionale di Malgonera, gestita da Veneto Agricoltura, si trasforma in aula didattica per lo studio delle dinamiche naturali che si instaurano sulle piante del bosco colpite da gravi eventi meteorologici quale è stato, per esempio, la tempesta Vaia dell’ottobre 2018. Cosa lascerà in eredità, al territorio, un avvenimento tanto distruttivo? 
GLI ESPERTI
Gli addetti ai lavori vogliono scoprirlo anche attraverso lo studio delle dinamiche di crescita di queste piantine. Qui, nelle aree soggette agli schianti, Veneto Agricoltura e Università di Padova - Dipartimento territorio e sistemi agroforestali (Tesaf), con il coordinamento scientifico del professor Emanuele Lingua, hanno messo a dimora con diverse modalità d’impianto 500 piantine forestali provenienti dal vivaio di Veneto Agricoltura di Pian di Spini in Cansiglio e successivamente rilevato vari parametri ecologici. 
AREE SPERIMENTALI
«Gli appezzamenti forestali oggetto di studio, facenti parte di un insieme di aree sperimentali per lo studio della ricolonizzazione post-Vaia di tutte le regioni del nord Italia interessate dagli schianti - spiegano gli addetti ai lavori - negli anni futuri verranno monitorati per misurare annualmente i tassi di insediamento dovuti al rinnovamento naturale, la mortalità, la presenza di danni da ungulati, gli accrescimenti, la diversità specifica, la presenza di infestazioni parassitarie. Ma altre ancora saranno le nozioni che questo insediamento potrà offrire». 
IL PERCORSO
«Oltre a questi interventi - viene aggiunto - per una migliore valorizzazione dell’intero comprensorio della foresta di Malgonera si sta procedendo anche con una specifica razionalizzazione della scarsa viabilità presente nonché in precarie condizioni. Nello specifico, Veneto Agricoltura, d’intesa con Tesaf, sta progettando una strada silvo-pastorale che dalla località Pont raggiunge la soprastante ex malga Malgonera. Si tratta di un’opera indispensabile per un’attenta e corretta gestione della foresta, anche dal punto di vista dei rischi ambientali dovuti agli incendi. La strada verrà realizzata con criteri moderni e rispettosi della foresta, al fine di minimizzare l’impatto ambientale e valorizzare la naturalità dell’area». 
LA PRESENTAZIONE

E a proposito di incendi, proprio il comprensorio boscoso a monte di Taibon, sempre nell’ottobre del 2018, venne colpito da un violento rogo che provocò pesanti danni. Tornando al “Progetto Malgonera”, esso sarà presentato venerdì 11 settembre alle 15.30 a LongaroneFiere, in occasione della seconda edizione del “Festival delle Foreste” che si svolgerà in contemporanea a Longarone e in Cansiglio nei giorni 11, 12 e 13 settembre prossimo.
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Il Gazzettino