Gina, l'asina, sopravvissuta a Vaia ha dato alla luce Speranza

L'asina Speranza
L’hanno chiamata Speranza perchè mai come in questo momento ce n’è bisogno. E’ una cucciola di asina nata nella notte fra venerdì e sabato,...

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L’hanno chiamata Speranza perchè mai come in questo momento ce n’è bisogno. E’ una cucciola di asina nata nella notte fra venerdì e sabato, appena possibile salirà con la madre e tutti gli altri animali al rifugio Cercenà, ai piedi del Cridola, per trascorrere la bella stagione. A dare la notizia del lieto evento Sara ed Emilio Fundone gestori del rifugio che vogliono condividere l’emozione della vita che continua con i tanti affezionati frequentatori della loro casa in quota. Non è una asinella qualsiasi, la piccola è nata da Gina l’asina che ha perduto il cucciolo nel corso della tempesta Vaia e che in quella disavventura era rimasta gravemente ferita. 

UN’EMOZIONE NELLE DIFFICOLTÀ
«Eravamo riusciti a curarla e salvarla, già allora ci aveva regalato gioia e speranza di rinascita. Ed anche in questo periodo difficile ci ha regalato una nuova emozione, ha partorito un asinella bianca bellissima e sana che chiameremo Speranza». Sara ricorda così le vicissitudini di Gina pensando che in un periodo tanto difficile una bella notizia possa essere più che utile, indispensabile. Appena nata è subito messa sulle zampe con mamma Gina che non la perde di vista, ora sono a fondo valle accudite con affetto e multa cura; appena le condizioni climatiche e la cessata emergenza pandemia lo permetterà saliranno al Cercenà. Non la perde di vista mamma asina, ha già perduto un piccolo a fine ottobre 2018 quando era scomparso nel bel mezzo della bufera, pure lei si era allontanata dal rifugio alla ricerca del suo piccolo scappato perchè impaurito dagli eventi. 
RIFIUTAVA IL CIBO
Era stata fuori due lunghissimi giorni, quando era tornata versava in condizioni a dir poco disperate. Inzuppata e debilitata, senza il suo piccolo che ancora allattava, rifiutava il cibo; ma grazie alle premure di Sara ed Emilio che l’hanno portata a fondo valle piano piano ha ripreso a nutrirsi. Per portarla a valle hanno dovuto aspettare che la strada venisse riaperta, liberata dalle tante piante crollate; si è dovuto ricorrere ad un trasporto meccanico per l’asina perchè era troppo debilitata, non riusciva a camminare.

Una storia a lieto fine che è un toccasana in tempi così tristi, e non è la sola nascita: il 5 gennaio è nata un’altra asinella e a breve si attende un altro parto che porterà a dieci il numero di asini. Sara ed Emilio pensavano di salire per Pasqua ma non sarà possibile, nell’attesa «utilizziamo questo tempo per sfornare nuove idee per il rifugio, esperimenti culinari ed accudire i nostri animali che ci aiutano tutti i giorni a scacciare i brutti pensieri e superare questo periodo» assicurano. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino