OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
L’estate 2022 sarà quella della rinascita del turismo. In Friuli Venezia Giulia si spera nel boom e le avvisaglie anticipate a Milano dal presidente Massimiliano Fedriga parlano di una regione al top in Italia quanto a ripresa post-Covid del settore. A Lignano e a Grado, i due principali poli balneari della regione, sono già sold out le date clou della bella stagione. Tutto molto confortante. Ma c’è anche l’altro lato della medaglia. Sugli utenti finali - cioè i turisti stessi - è infatti in arrivo la stangata dei prezzi. Colpa dei rincari a monte, che spingono i titolari delle strutture ricettive (alberghi in primis, ma anche appartamenti) a ritoccare i listini verso l’alto raggiungendo così il massimo storico da molti anni a questa parte. Vacanze sì, quindi, ma a che prezzo? La brutta sorpresa la si riceverà in fattura alla fine del soggiorno.
IL VIAGGIO
Settimana centrale di luglio, nemmeno la più richiesta se si paragona il periodo con il clou rappresentato storicamente dalle date a cavallo di Ferragosto.
LA SPIEGAZIONE
Gestire un albergo non è mai stato facile. Ma la crisi internazionale dell’energia e delle materie prime sta rendendo tutto questo un’impresa. Ecco perché in vista della stagione turistica la maggior parte degli albergatori si è detta costretta a ritoccare verso l’alto i prezzi delle camere. Il fenomeno lo spiega ad esempio Giovanna Santin (Ascom-Federalberghi), facendo una panoramica delle difficoltà che attanagliano i gestori e proprietari delle tante strutture regionali. «Stiamo facendo i conti con una raffica di aumenti generalizzati. Impossibile a questo punto non pensare a un innalzamento dei prezzi delle camere e dei nostri servizi. Si parte ad esempio dalle bollette del gas, rincarate del 50 per cento in pochi mesi. E ancora l’elettricità, le materie prime legate ai ristoranti e alle colazioni». Senza contare la cronica mancanza di personale, ma questo è un altro discorso e riguarda più nel dettaglio gli stagionali. «Molti albergatori - ha concluso Santin - alzeranno i prezzi sino al 10 per cento. Non possiamo pensare di lavorare in perdita, è una questione di mera sopravvivenza».
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino