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VENEZIA - Suonano il campanello nel cuore della notte? O trascinano i trolley giù per le scale rompendo i gradini e causando frastuono? È solo una minima parte, questa, dei quesiti proposti ai veneziani che abitano in condomìni di centro storico e isole con all'interno appartamenti destinati, almeno in parte, alle affittanze turistiche. Il soggetto degli interrogativi sono naturalmente i turisti, sorvegliati speciali di Tutta la Città insieme!, pronta a lanciare l'iniziativa FaVeRAT, il Comitato delle famiglie veneziane rovinate proprio dagli affitti destinati a chi in città sosta per qualche giorno. «Si tratta di una piccola o grande, in base a come la s'interpreti, provocazione. Piccola perché organizzata in maniera divertente, ma grande poiché si va a toccare un tema fondamentale per la vita della città», dice il consigliere Giovanni Andrea Martini, spiegando come l'iniziativa - le cui conclusioni saranno tirate a fine 2021, per essere poi proposta anche a Mestre - sia nata dopo le molteplici segnalazioni raccolte. Tutte accomunate da un disagio di fondo che i residenti che vivono in certi condomìni hanno manifestato senza sconti.
Ecco allora che l'indagine di Tutta la Città insieme! si pone l'obiettivo di dar voce a chi la pazienza l'ha ormai perduta, proponendo di compilare un rapido questionario che potrà essere trovato sui social o in alcuni negozi del centro storico che faranno da veri e propri punti di raccolta, come il pastificio Giacomo Rizzo in salizada San Giovanni Crisostomo, l'edicola di campo Santo Stefano e il bar Boresso in salizada San Stae.
Alle esperienze trascritte nero su bianco verrà garantito l'anonimato e prenderanno parte a una pubblicazione che porterà a degli spunti di riflessione.
«La politica della casa - conclude l'architetto Franco Migliorini - è ormai passiva, mentre quella turistica pro attiva. Il mercato immobiliare è lasciato a se stesso: almeno fino a due anni fa, a livello comunale, c'erano 8mila alloggi per affitti brevi, di cui 5mila a Venezia e isole. Il turismo è una risorsa, ma di che tipo parliamo?». Ricordando un dato di Ava: il turismo escursionista, pur rappresentando il 70% della movimentazione in città, incide solo per un 30% sul reddito. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino