TREVISO - Sarà la straordinaria combinazione di paesaggi, di arte, di natura, di storia, di ospitalità e di buona tavola. Sarà la vicinanza alla magia della...
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I DATI
«Continua la crescita degli arrivi, +0,6%, ma soprattutto delle presenze, +3,8%, precisa l'assessore a conferma che sta gradualmente aumentando la consapevolezza di una vocazione turistica del territorio, che rimane comunque ancora in gran parte da riconoscere e sviluppare. Che i margini di potenziamento e di miglioramento dell'offerta siano ampi è sotto gli occhi di tutti, ma è altrettanto evidente che si sia imboccata la strada giusta per dare finalmente forma a una destinazione turistica che possiede una sua forza attrattiva e una sua originalità». Margini evidenti se si confrontano i dati di dieci fa con quelli di vent'anni anni fa. «Nel 1998 la provincia di Treviso censiva 1 milione e 153mila presenze - spiega Caner - nel 2008 salivano a 1 milione e 548mila, nel 2018 hanno raggiunto quota 2 milioni e 142mila, numero destinato a essere superato nel 2019. Nella Marca, quindi, si registra oltre un milione di pernottamenti in più rispetto a vent'anni fa, praticamente il doppio, e nei primi dieci mesi di quest'anno sono aumentati sia i turisti stranieri, +1,5%, sia quelli italiani, +6,4%». Una continua crescita, che per l'assessore è attribuibile a fattori diversi, come la creazione di nuove strutture alberghiere e alla riconversione all'ospitalità di alcune grandi e affascinanti dimore storiche nei comuni trevigiani confinanti con la provincia di Venezia e dai quali è più rapido e agevole raggiungere la città lagunare, che rimane principale elemento di attrazione sia per i gruppi organizzati che per l'escursionismo individuale: Mogliano Veneto, con l'11,6% delle presenze dell'intera provincia, è il secondo Comune più turistico dopo Treviso. Ma lo stesso capoluogo della Marca ha aumentato il proprio appeal (ha il 16% delle presenze provinciali), grazie anche all'organizzazione di eventi culturali e sportivi di richiamo, che hanno contribuito a far conoscere Treviso a un pubblico più vasto di visitatori italiani e stranieri.
NUOVA TENDENZA
Da non sottovalutare, infine, l'affermarsi di nuovi modelli di vacanza, più brevi, in luoghi non invasi dal turismo di massa, finalizzati alla conoscenza di territori ricchi di tradizioni, di eccellenze enogastronomiche, di accattivanti percorsi ciclopedonali ed equestri in ambienti collinari di enorme suggestione come quello delle colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, dall'estate scorsa entrato nella lista dei paesaggi culturali da tutelare come patrimonio dell'umanità Unesco. Un segnale del forte interesse per questo prodotto turistico è dato dalla crescita del 9,7 % delle presenze nelle strutture extralberghiere, in particolare bed&breakfast e agriturismi, diffuse nelle aree più verdi della provincia. «Grazie all'attività di analisi e monitoraggio affidato all'Osservatorio regionale turistico, che ha iniziato a muovere i primi passi proprio ieri conclude Caner , e del quale fanno parte, oltre alle organizzazioni di categoria del turismo, del commercio dell'artigianato e dell'agricoltura anche l'Odg Città d'Arte e Ville Venete del Territorio Trevigiano', individueremo attraverso un lavoro di squadra tra soggetti pubblici e privati, le linee strategiche di sviluppo del settore nel territorio trevigiano, avviando azioni condivise di marketing e di promozione, ma soprattutto finalizzate a migliorare l'offerta dal punto di vista strutturale, infrastrutturale e dei servizi: le potenzialità ci sono, bisogna utilizzarle con equilibrio e con una programmazione attenta e mirata».
Manuela Collodet Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino